George R.R. Martin e Mondadori un anno dopo

Creato il 17 luglio 2014 da Martinaframmartino

Da quando Il trono di spade è arrivato sugli schermi italiani George R.R. Martin è diventato l’autore più venduto del catalogo Oscar superando uno degli italiani autori più importanti del ‘900, Italo Calvino. E, ricordo, i libri di Calvino spesso sono assegnati come lettura scolastica, cosa che ha una notevole influenza nelle vendite.

Intorno alle Cronache del ghiaccio e del fuoco però ci sono state per anni grandi polemiche, legate soprattutto alla traduzione non sempre precisa di Sergio Altieri. Oltre un anno fa la casa editrice Mondadori aveva organizzato un incontro con alcuni membri del suo staff e qualche rappresentante della stampa o dei siti che ruotano intorno all’opera di Martin.
A quest’incontro, dopo aver chiesto la testa di Altieri su una picca, avevo partecipato anch’io, come vi avevo fatto sapere a suo tempo con qualche breve commento sul mio blog e un articolo più serio su FantasyMagazine:
http://www.fantasymagazine.it/notizie/18625/mondadori-punta-su-george-r-r-martin-mai-pia-un/.
Oltre un anno dopo quell’incontro vediamo come sono cambiate le cose. Ho aspettato così tanto per scrivere l’articolo sia perché dovevo trovare il tempo per farlo sia perché volevo verificare di persona le modifiche nella traduzione.

I volumi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco precedentemente annunciati sono stati pubblicati nei tempi previsti. Si tratta delle edizioni economiche dei Fuochi di Valyria e della Danza dei draghi, del terzo e del quarto romanzo in versione integrale Oscar grandi bestsellers e del secondo e del terzo in edizione deluxe. Considerando quanto avvenuto in passato i lettori possono aspettarsi l’edizione deluxe del quarto romanzo per l’autunno del 2014, l’edizione Oscar grandi bestsellers del quinto romanzo per l’aprile del 2015 e l’edizione deluxe dello stesso romanzo per l’autunno successivo.

Dei primi quattro romanzi sono già disponibili le versioni ebook, l’ebook del quinto probabilmente sarà pubblicato nel 2015 contemporaneamente alla pubblicazione del corrispondente volume cartaceo.

Per proseguire la storia i lettori devono forzatamente aspettare i tempi non proprio rapidi di Martin, attualmente impegnato nella scrittura di The Winds of Winter, ma del prossimo romanzo della saga ho già parlato abbondantemente nei giorni scorsi perciò non mi ripeto. Intanto Mondadori si è impegnata nel rendere disponibile il maggior numero possibile di opere. Lo fanno nel loro interesse, certo, in modo da guadagnare di più, ma fino a quando il loro interesse coincide con il mio (e quello che voglio io è leggere), non sarò certo io a lamentarmi.
In primavera Mondadori ha pubblicato Il cavaliere dei Sette Regni, raccolta di tre racconti ambientati nel continente di Westeros una novantina di anni prima rispetto agli eventi della saga. Peccato che l’edizione italiana contenga solo i racconti, avrei preferito aspettare uno o due anni e avere l’edizione con le illustrazioni che stanno preparando negli Stati Uniti. Ma immagino che non tutti la pensino come me, per me l’attesa non è un problema, per molti altri sì. E Mondadori sicuramente vuole sfruttare al meglio un periodo in cui il suo autore vende tantissimo, visto che non è mai possibile prevedere con certezza quando le vendite caleranno.

In autunno sarà la volta di L’arguzia e la saggezza di Tyrion Lannister, librettino che non dice nulla di nuovo ed è concepito come regalo di Natale per i fan più appassionati.
Il volumetto raccoglie una serie di battute pronunciate da Tyrion nel corso dei cinque romanzi scritti da Martin e selezionate dalla sua editor inglese, Jane Johnson. Operazione commerciale, certo, che non so se all’estero ha avuto successo o no. A me le illustrazioni di Jonty Clark, per quel poco che ho visto, non piacciono, e un libro con una citazione a pagina serve davvero a poco. Forse solo a qualche scherzo fra amici.

In ottobre negli Stati Uniti è prevista la pubblicazione di The World of Ice and Fire, un’enciclopedia del mondo di Martin curata dallo stesso scrittore e da due grandi esperti quali Elio Garcia e Linda Antonsson, curatori di Westeros.org. Più o meno nello stesso periodo sarà pubblicata anche l’edizione italiana. Il titolo dovrebbe essere Il mondo del ghiaccio e del fuoco. L’enciclopedia del trono, per un prezzo annunciato di 24,00 euro, ma è bene ricordare che questi dati possono essere solo provvisori. Non so quante volte ho visto cambiare un titolo rispetto a quanto annunciato in precedenza, un prezzo, e magari anche un periodo di pubblicazione, quindi non metterei la mano sul fuoco su niente, ma ci sono buone probabilità che siano informazioni corrette.

Quando ne avevamo parlato, nell’incontro del marzo 2013, tutti noi appassionati martiniani ci eravamo dichiarati interessati, ed eravamo stati concordi nel preferire una traduzione dell’enciclopedia a quella delle mappe di The Land of Ice and Fire, nel caso in cui l’editore non avesse voluto impegnarsi su due progetti che richiedevano l’uso di carta e colori di ottima qualità. L’enciclopedia infatti è riccamente illustrata, e la sua pubblicazione necessita di un lavoro diverso da quello normalmente svolto per un’opera di narrativa. Spero che la qualità del volume italiano sia la stessa di quella del volume originale. Vedremo.

Uscendo da Westeros la pubblicazione delle Wild Cards prosegue regolarmente. Le prime due trilogie sono già disponibili, della terza è appena stato pubblicato il primo volume, La mano del morto, anche se io sono in ferie e non ve l’ho ancora segnalato, mentre gli altri titoli dovrebbero essere Il fante con un occhio solo e Intrigo a Jockertown, e sono previsti per i prossimi mesi.

L’antologia di racconti Il viaggio di Tuf è già disponibile dall’autunno del 2013, mentre l’edizione economica dei Re di sabbia dovrebbe arrivare intorno al mese di ottobre. Al suo interno sono compresi i racconti La via della croce e del drago, Il drago di ghiaccio, Nelle terre perdute, Re della sabbia, I passeggeri della Nightflyer, Il fiore di vetro e Il cavaliere errante. Il drago di ghiaccio è la prima versione del racconto scritto da Martin nel 1980, mentre l’omonimo volumetto in vendita anche da noi è l’adattamento per ragazzi della stessa storia. Lo so, visto che Il cavaliere errante compare anche nell’antologia Il cavaliere dei Sette Regni, questa ora sembra meno interessante, ma vi garantisco che anche gli altri racconti sono belli. Certo, non so se rileggerò mai il racconto Re della sabbia, per i miei gusti è un po’ troppo inquietante.

Ma per quanto le pubblicazioni vecchie e nuove siano interessanti, l’elemento che ha fatto organizzare l’incontro è la traduzione. Di errori Altieri ne ha fatti molti, e se quello dell’unicorno che ha sostituito il cervo è il più famoso non è comunque il più grave. Avevo pubblicato un approfondimento incentrato sulla traduzione proprio nel marzo del 2013:
http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/18518/le-cronache-del-ghiaccio-e-del-fuoco-una-traduzio/.
Di questo testo, che avevo preparato all’inizio dell’anno lavorandoci su per oltre un mese, stavamo discutendo la programmazione quando ho ricevuto l’invito al famoso incontro, perciò ho deciso di rimandarlo per sentire cosa avevano da dire. Solo rimandato, ho fatto qualche piccola precisazione basandomi sulle loro spiegazioni, ma il testo è fondamentalmente lo stesso. E loro lo sanno, visto che Mondadori si è aperta al dialogo allora io dialogo, anche quando si tratta di muovergli delle critiche. Ma torniamo all’articolo.

Per parecchio tempo non si è capito se sarebbe stata fatta una revisione completa della traduzione o se sarebbero stati solo corretti gli errori. La prima ipotesi era la più lunga e impegnativa, anche da un punto di vista economico, ma anche la più seria. Purtroppo Mondadori ha scelto la seconda strada, correggendo a discrezione il testo là dove gli erano stati segnalati degli errori. Il “rostro mutilato di un unicorno” di pagina 24 è così diventato “il rostro mutilato di un cervo”, eliminando l’errore ma creando una frase abbastanza brutta. Se ha senso parlare di rostro per il corno di un unicorno, per un cervo sarebbe stato meglio parlare di palchi di corna.
Se questo era l’errore più famoso, non è stata l’unica cosa a essere corretta. Will, che a pagina 9 nella prima traduzione pensava di essere uscito “abbastanza volte” di pattuglia con ser Weimar, anche se per il cavaliere si trattava della prima missione, ora pensa di averlo fatto “abbastanza a lungo”, secondo un’indicazione che so di avergli mandato io. Ned, quando a pagina 26 ammonisce i figli su cosa significhi occuparsi di un meta-lupo, ora insieme alle raccomandazioni di non trascurarli, tormentarli o maltrattarli aggiunge anche “o se li addestrerete male”, parole che Martin aveva scritto ma che nella vecchia traduzione non c’erano, e anche questa è una mia segnalazione. Poco più oltre, quando Jon si rende conto che c’è un ultimo cucciolo rimasto nella neve e torna indietro a prenderlo, la frase “a metà del ponte, Jon venne a cavalcare alla testa del gruppo” di pagina 27 è diventata più correttamente “a metà del ponte, Jon si fermò”. Ecco, questo è uno di quegli errori assurdi, che saltano immediatamente all’occhio anche se non si ha sottomano la versione orignale, e non capisco come un traduttore esperto come Altieri possa averlo commesso. Comunque la mia segnalazione è stata recepita e nelle nuove edizioni l’errore non c’è più.

Le modifiche fatte sono tante se solo fra prologo e primo capitolo se ne trovano quattro. Non ne ho indicate altre, anche se il mio controllo è stato molto più lungo, sia per i soliti problemi di tempo nello scrivere testi lunghi, sia perché ho ritenuto fossero sufficienti alcuni esempi per capire il tipo di lavoro svolto. Non tutto quello che abbiamo segnalato alla casa editrice però è stato corretto. Nella stessa scena del ritrovamento di quel cucciolo che Jon chiamerà Spettro Bran nota che i suoi occhi sono aperti e vigili, ma l’ulteriore considerazione che sono dello stesso rosso del sangue dell’uomo che è stato appena decapitato (“His eyes were as red as the blood of the ragged man who had died that morning”), sparita dalla traduzione quindici anni fa, non è stata reinserita al suo posto. E questo nonostante il fatto che avessi portato all’attenzione di Mondadori anche questo errore.
Come sono tante le correzioni, tante sono anche le volte che la casa editrice ha scelto di non modificare il testo pubblicato da tanti anni.
Restando nel primo capitolo a pagina 22 della traduzione italiana Robb, parlando del disertore, afferma che “Sono stati gli Estranei a rubargli lo sguardo” affermazione priva di senso visto che nessuno crede agli Estranei e che, come si vede ampiamente nel seguito della storia, il loro nome viene semplicemente usato come imprecazione. Una traduzione più corretta della frase “The Others take his eyes” sarebbe stata qualcosa del tipo “Che gli Estranei si prendano il suo sguardo”, anche perché Robb, stanco di quei discorsi, cambia improvvisamente argomento proponendo una gara di velocità. Impreca, non tira fuori una paura ancestrale della sua gente, e poi da quel quattordicenne che è pensa a divertirsi.

La scelta dell’editore evidentemente è stata quella di modificare la traduzione, là dove segnalato dai partecipanti all’incontro, solo se lo riteneva opportuno, anche in caso di evidente mancanza o di errore. E il fatto che una revisione completa non è stata fatta è evidente dalla presenza, anche nelle edizioni corrette, di errori di una certa importanza non segnalati dai lettori perché se ne sono accorti dopo l’invio delle segnalazioni stesse. Ricordo che io ho letto solo Il trono di spade più o meno in parallelo nelle due versioni italiana e originale, quindi è lì che ho trovato il maggior numero di errori. Frasi tagliate come quella sul colore degli occhi di Spettro si notano solo confrontando i due testi, mentre Jon che va avanti per poi tornare indietro nella prima versione della traduzione è un’evidente incongruenza che si può notare anche dalla sola traduzione. In più quando ho letto i libri non credevo che Mondadori avrebbe mai chiesto il mio parere, perciò non ho fatto una vera caccia all’errore. Quando mi è stato richiesto ho segnalato solo quel che avevo già notato e che mi ero in qualche modo segnata (qui sul blog) e che quindi potevo ritrovare facilmente.  Quel che ho notato dopo non l’ho indicato, o l’ho indicato in mail successive che non penso siano state prese in considerazione.
Un esempio della mancata revisione si può trovare a pagina 62 del Regno dei lupi. Parlando di coloro che si sono succeduti come Primo Cavaliere viene citato anche l’ultimo che ha ricoperto l’incarico sotto Aerys il Folle, che è stato ucciso durante il saccheggio di Approdo del Re e che, per l’edizione italiana, “fu Primo Cavaliere solamente per una notte”. Il discorso si ferma qui, perciò sul momento la cosa può non sembrare significativa. Solo con il proseguimento della storia si scopre che quell’uomo, il cui nome è Rossart, è stato ucciso da Jaime Lannister, ma che prima della sua morte aveva fatto in tempo a farsi notare per il modo in cui collaborava con il sovrano. Ciò che ha fatto non avrebbe potuto farlo in una sola notte, e infatti Martin ha scritto che lui era stato Primo Cavaliere “for a fortnight”, cioè per due settimane.

La correzione dei volumi è avvenuta in modo graduale. L’editore ha corretto le ultime ristampe, ma non ha fatto nulla per quei volumi che erano in commercio fino a qualche tempo fa. Ritirarli e sostituirli con le nuove versioni sarebbe stata una decisione economicamente molto impegnativa, perciò la sostituzione è avvenuta per esaurimento. Può non piacere, ma è una decisione che capisco. Nel corso dei mesi le librerie hanno venduto le copie dei libri che avevano già acquistato e sono andate avanti a fare rifornimento fino a quando non hanno esaurito le vecchie tirature presenti nel magazzino dell’editore. Solo in seguito le versioni corrette sono state commercializzate.
Sono stati necessari parecchi mesi per una sostituzione che ora si può ipotizzare come terminata perciò adesso, fatte salve vecchie giacenze che potrebbero ancora trovarsi in una manciata di librerie, tutte le edizioni in commercio di tutti i volumi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco dovrebbero essere state corrette.
La correzione, come detto, è solo parziale, ed è improbabile che ne verrà effettuata un’altra. A oltre un anno di distanza si può dire che la casa editrice di Segrate sta proseguendo il suo lavoro nella pubblicazione delle opere di Martin e ha accolto almeno in parte le richieste degli appassionati. Non tutte, ma almeno ora sappiamo che un dialogo è possibile.



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