Jaime
Raventree Hall vas old. Moss grew thick between its ancient stones, spiderwebbing up its walls like the veins in a crone’s legs. Two huge towers flanked the castle, and smaller ones defended every angle of its walls. All were square. Drum towers and half-moons held up better against catapults, since thrown stones were more apt to deflect of a curved wall, but Raventree predated that particular bit of builder’s wisdom.
Si tratta del primo paragrafo dell’unico capitolo dedicato a Jaime nell’intero A Dance with Dragons, quello che aprirà La danza dei draghi. Ricordate dove lo avevamo lasciato, così tanti anni fa? Era il 2005 negli Stati Uniti, l’ottobre del 2007 in Italia, anche se non tutti quelli che mi leggono, giustamente, comprano l’edizione rilegata il giorno stesso dell’uscita. Che ci volete fare, sono un po’ fanatica.
Non ve lo dico, ovvio. Per saperlo dovete leggere il libro, anche se posso dire che questo capitolo fornisce almeno una risposta, oltre a far nascere una gran quantità di altre domande. Ormai A Dance with Dragons corre in parallelo con A Feast for Crows (Il dominio della regina e L’ombra della profezia), perciò ritroveremo un bel po’ di vecchi personaggi che avevamo perso di vista. Non Sansa, per lei sono pronti almeno due capitoli che leggeremo in The Winds of Winter.
Questi i capitoli che compongono il libro:
Jaime
Jon
Daeneris
Theon (finalmente con il suo nome, e questo è già un indizio)
Daeneris
Jon
Cersei (rieccoci ad Approdo del Re dopo tanto tempo)
The Queensguard
The Iron Suitor
Tyrion
Jon
The Discarded Knight
The Spurned Suitor
The Griffin Reborn
The Sacrifice
Victarion (ecco qui che torna anche lui, stiamo andando ad annodare tutti i fili della storia)
The Ugly Little Girl (indovinate chi è?)
Cersei
Tyrion
The Kingbreaker
The Dragontamer
Jon
The Queen’s Hand
Daenerys
Epilogue.
Anche questo libro, come A Storm of Swords, ha un epilogo, e quando si pensa che le cose non potrebbero essere più… fatico a trovare la parola giusta, alcune sono troppo rivelatrici e altre non inquadrano esattamente la situazione. Ecco, quando si pensa che le cose non potrebbero essere più di così Martin ci piazza un epilogo come questo, epilogo, ricordo, che termina con la parola daggers, pugnali. Sono una disgraziata che si diverte a prendervi in giro e a stuzzicarvi? Ebbene sì, come direbbe quell’avvocato di mio marito “ammetto l’addebito”. Però vi consiglio di non leggere il risvolto di copertina o il testo di presentazione pubblicato su internet, ci sono cose che non volete sapere, cose che è inutile sapere e cose che ci si domanda come abbiano fatto a venire in mente a chi ha scritto quel testo. Tanto sapete cosa è successo prima e sapete che volete leggere quel libro, il testo a contorno è solo dannoso.
Al momento lo scrittore ha pronte 200 pagine in forma definitiva e altre 200 in una forma che dovrebbe essere quasi definitiva. Il romanzo dovrebbe essere lungo 1500 pagine (parlo di manoscritto, non della versione che arriva in libreria), tanto quanto A Dance with Dragons. Martin spera di terminarlo per il 2014, ma visti i precedenti non mette mano sul fuoco. All’attesa ormai io ho fatto il callo, tanto non è che non abbia nulla da leggere nel frattempo. Per i lettori nuovi può essere più difficile abituarsi alla cosa. La reazione più divertente è stata quella di Paul and Storm, un duo che ha scritto una canzone (e realizzato un video) dal titolo Write like the the Wind (George R.R. Martin). Il video è divertentissimo anche per chi non conosce l’inglese, mente per quelli come me che hanno una conoscenza solo dell’inglese scritto c’è d’aiuto il testo inserito sotto il video. Per guardarlo basta cliccare su questo link: http://www.paulandstorm.com/lyrics/write-like-the-wind-george-r-r-martin/. Lo avevo già segnalato in agosto, ma riguardarlo mi mette sempre di buon umore. Se a qualcuno interessa in futuro potrei commentare il testo, chiarissimo per me ma che fa riferimento a un paio di episodi della vita di Martin che forse non tutti conoscono. E ricordate: l’inverno sta arrivando.