George R.R. Martin, vendite fuori dal genere

Creato il 18 novembre 2012 da Martinaframmartino

Nel luglio del 2011 George R.R. Martin ha finalmente pubblicato A Dance with Dragons, ben sei anni dopo il volume precedente, A Feast for Crows, il quale a sua volta era arrivato in libreria cinque anni dopo A Storm of Swords.

Visto che A Feast for Crows e buona parte di A Dance with Dragons coprono lo stesso arco temporale e sono separati solo dalla distanza geografica (oltre che dall’anno di arrivo in libreria) ci sono alcuni personaggi di cui i lettori hanno potuto leggere le vicende nel 2000, in A Storm of Swords, e ritrovarli nuovamente solo nel 2011, in A Dance with Dragons. Ben undici anni dopo. Normale che per il romanzo ci fosse una certa attesa, e infatti è schizzato subito in cima alle classifiche di vendita. Ripropongo (più o meno) l’articolo che avevo pubblicato il 28 luglio dell’anno scorso su FantasyMagazine, e sotto aggiungo qualche altro dato relativo all’ultimo anno.

I Sette Regni, le Città Libere e Valyria

Primo posto nella classifica dei bestsellers (narrativa rilegata) del New York Times.

Primo posto nella classifica dei bestsellers versione ebook, con A Game of Thrones al nono posto, A Clash of kings al quindicesimo, A Storm of Swords al ventesimo e A Feast for Crows al ventunesimo.

Ovviamente primo posto nella classifica combinata dei bestsellers (libri ed ebook, saggistica compresa) del New York Times, con A Game of Thrones al quinto posto, A Clash of Kings al decimo, A Storm of Swords al sedicesimo e A Feast for Crows al diciottesimo.

Primo posto nella classifica della narrativa (rilegati e paperback), con A Game of Thrones al terzo posto, A Clash of Kings al quinto, A Storm of Swords al quattordicesimo e A Feast for Crows al diciannovesimo.

E giusto per completezza segnalo anche che A Game of Thrones si trova al sesto posto nella classifica dei trade paperback, A Clash of Kings all’undicesimo, A Feast for Crows al ventiseiesimo, mentre nella classifica dei mass-market paperback — che vendono più dei trade e che corrispondono ai supereconomici — A Game of Thrones si trova al primo posto, A Clash of Kings al quarto, A Storm of Swords al settimo e A Feast for Crows al decimo.

Sono le posizioni in classifica relative alla prima settimana di vendite di A Dance with Dragons, quinto, volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin. Posizioni, e dati di vendita, che fanno venire i brividi.

Che il romanzo fosse attesissimo lo sapevamo. A Feast for Crows, quarto romanzo della saga, era uscito nel 2005, A Storm of Swords, il volume precedente, addirittura nel 2000. Un’attesa lunghissima per i fan di una delle più importanti opere degli ultimi anni, capace di raggiungere il vertice della classifica del New York Times già con A Feast for Crows con un’opera rivelatasi però, a giudizio di molti, un po’ deludente. In Feast mancavano tre dei protagonisti principali, Jon Snow, Tyrion Lannister e Daenerys Tararyen, e mantenere il livello di tensione dopo quel romanzo straordinario che è A Storm of Swords non era certo semplice. E così il quarto romanzo, per molti versi un’opera di transizione prima di giungere agli eventi di Dance, non aveva convinto del tutto, e nel corso degli anni lo scrittore si era visto sommergere di numerose critiche, a volte anche piuttosto pesanti, per i continui ritardi nella pubblicazione del nuovo volume. Molti lettori erano arrivati al punto da dichiarare apertamente che non avrebbero proseguito la lettura della saga, ma probabilmente messi di fronte al volume non hanno saputo resistere alla tentazione di compiere un nuovo viaggio nei Sette Regni.

Un po’ come era successo con Game of Thrones, la miniserie televisiva tratta dal primo dei romanzi di Martin. Il nono episodio si era chiuso con un evento drammatico talmente forte da spingere molti spettatori a dichiarare che avrebbero interrotto la visione dello show. Solo che, dati alla mano, il decimo e ultimo episodio è stato il più visto dell’intera stagione, quindi probabilmente quegli spettatori — e molti altri che fino a quel momento avevano ignorato la serie — hanno cambiato idea.

A Dance with Dragons non si è limitato a raggiungere il primo posto in classifica. È infatti il romanzo che nel 2011 ha venduto più copie in un solo giorno, senza distinzioni di genere. Il 12 luglio il romanzo ha venduto 280.000 copie, ed è ormai giunto alla sesta ristampa.

Alcuni anni fa il critico e scrittore Lev Grossman ha definito Martin “il Tolkien americano”, definizione da lui nuovamente sottoscritta in concomitanza con la pubblicazione di quest’ultimo volume. Il nome di Tolkien spesso viene usato dagli editori o dalla stampa non specializzata per promuovere un autore fantasy perché è uno dei pochi nomi che tutti conoscono. Per Martin la definizione non è una trovata pubblicitaria, ma è qualcosa che rispecchia la realtà. Tutto ciò che riguarda lo scrittore sta uscendo dai confini del fantasy per assumere dimensioni enormi.

In ciascuna delle date del successivo tour promozionale non si sono presentante meno di 1.000 persone, disposte a stare in coda per ore pur di poter avere il suo autografo. Al prestigioso Astor Place Barnes & Noble di New York c’erano ben 1.800 persone, che hanno invaso tutto il terzo e il quarto piano del negozio. Per fare un confronto nel 2005, quando per la prima volta la casa editrice ha deciso di portare lo scrittore in una città difficile come New York, c’erano “solo” 700 persone, a fronte di un’attesa di un centinaio. Secondo Barnes & Noble questa è stata una delle migliori sessioni di firma copie mai tenuta presso il loro negozio.

1.800 persone in coda solo per avere un’autografo, roba da non credere. O da pop-star, altro che da scrittore di genere. E senza dedica, le persone erano talmente tante che George si limitava a scribacchiare il suo nome e basta. Un contrasto notevole con le sessioni autografi dell’epoca della pubblicazione di A Game of Thrones, quando a incontrare Martin c’erano solo una manciata di appassionati. In alcune occasioni lo scrittore ha ricordato la sua gioia nel vedere il parcheggio della libreria per una volta pieno, e la successiva delusione nello scoprire che per lui c’erano solo una dozzina di lettori. Tutti gli altri erano lì per un’altra presentazione, quella di Clifford, il grande cane rosso.

Il 14 ottobre 2012 A Dance with Dragons era ancora al quattordicesimo posto. Era la sua sessantesima settimana di permanenza in classifica. Quel giorno il libro più longevo dopo quello di Martin era Gone Girl di William Flynn, che si trovava al terzo posto. Le classifiche sono consultabili a questo link: http://hawes.com/pastlist.htm. Nell’ultima classifica (datata 25 novembre) il romanzo di Martin è diciannovesimo, quindi la sua posizione non comparirà nella classifica che sarà archiviata. Però il romanzo è ancora lì che vende.

Non so più dove ho il riferimento, potrei trovarlo ma onestamente non ho voglia di perdere tutto il tempo necessario a questa ricerca, ma so che l’anno scorso Martin è stato il decimo autore che su Amazon ha venduto oltre un milione di ebook.

Cifre da paura, che dicono chiaramente come Le cronache del ghiaccio e del fuoco non siano solo un’opera di genere, nota e amata solo da una manciata di appassionati. Infatti nella primavera del 2011 The Times aveva inserito George nel suo elenco delle 100 persone più influenti del pianeta.

Ad agosto di quest’anno Forbes ha pubblicato la lista degli scrittori che nell’ultimo anno hanno guadagnato di più. Io l’ho trovata da un mio abituale spacciatore di informazioni, ser Patrek della Montagna del Re: http://fantasyhotlist.blogspot.it/2012/08/forbes-list-of-top-earning-authors.html.

Questa è la lista:

1. James Patterson (e i suoi infiniti co-autori) – $94 million
2. Stephen King – $39 million
3. Janet Evanovich – $33 million
4. John Grisham – $26 million
5. Jeff Kinney – $25 million
6. Bill O’Reilly – $24 million
7. Nora Roberts – $23 million
8. Danielle Steel – $23 million
9. Suzanne Collins – $20 million
10. Dean Koontz – $19 million
11. J.K. Rowling – $17 million
12. George R.R. Martin – $15 million
13. Stephanie Meyer – $14 million
14. Ken Follet – $14 million
15. Rick Riordan – $13 million.

Patterson, Evanovich e Grisham sono autori di Thriller, e hanno all’attivo un numero di libri ben più alto rispetto a Martin. King è senza alcun dubbio il più importante autore d’horror, e anche lui ha scritto tantissimo. Il primo a non avere una bibliografia infinita è Jeff Kinney, autore del Diario di una schiappa. Autori di fantastico presenti? Oltre a King Collins, dal cui romanzo Hunger Games hanno tratto l’omonimo film (e questo è sempre qualcosa che aiuta molto), Koontz, horror, Rowling, Martin, Meyer e Riordan. Notato quanti di questi autori hanno avuto una trasposizione cinematografica o televisiva? Una trasposizione aiuta molto la notorietà dell’autore e il suo portafogli, comunque la presenza del nome di Martin in questa lista è un’ennesima conferma del suo successo.

Le Cronache vendono bene anche in Italia, il nome di Martin è ormai una presenza fissa nelle classifiche che riporto. Mi piacerebbe però che ci fosse anche una maggiore considerazione da parte di chi abitualmente non legge narrativa di genere (o che la legge senza capire che è narrativa di genere).



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