Sono passati ormai sedici anni da quando un terrificante virus alieno, chiamato wild card, ha cambiato per sempre il volto dell’umanità, dividendola in contagiati e non contagiati, i pochi nat. Tra i contagiati, non tutti hanno avuto la stessa sorte: molti sono morti, agli altri sono toccate mutazioni genetiche che ne hanno fatto dei veri e propri mostri, i joker, oppure in rari casi degli esseri dotati di poteri soprannaturali, gli assi. Tra i diversi gruppi serpeggia una costante tensione e a New York l’atmosfera si fa ancora più rovente quando, a Ellis Island, irrompono sulla scena i saltatori, una gang di ragazzini dotati di un dono terribile: possono entrare con la mente nel corpo di altri esseri, usandoli per commettere i crimini più orrendi, e poi ritirarsi senza alcuna traccia, lasciando gli ignari “ospiti” a fronteggiare le conseguenze.
Significa proporre materiale inedito e relativamente nuovo, quando possibile.
Per l’inizio dell’anno nuovo è previsto un ulteriore volume il cui titolo, almeno per ora, è La principessa e la regina. In lingua originale The Princess and the Queen è il titolo di un racconto contenuto nell’antologia Dangerous Women, immagino che Mondadori preferisca porre l’accento su Martin e sul suo racconto che su tutto il resto. L’antologia originale sfiora le 800 pagine, chissà perché ho il sospetto che Mondadori non tradurrà in un unico volume un tomo di quelle dimensioni. Del resto anche l’antologia Songs of the Dying Earth, tradotta nella collana Urania, era stata suddivisa in tre parti. Urania ha un numero di pagine massimo da cui non può sforare, i libri da libreria no, ma il sospetto è decisamente troppo forte per non farne parola.
Libri in libreria ne sono arrivati, ne stanno arrivando, parecchi. Manca quello più atteso, The Winds of Winter. Ripropongo qui un articolo (con diverse modifiche) che ho già pubblicato su FantasyMagazine in giugno.
Anne Groell è l’editor delle Cronache del ghiaccio e del fuoco fin dalla loro nascita. Non è stata lei ad acquistare i diritti per la saga di George R.R. Martin, battuta nella gara da una casa editrice concorrente, quella stessa Bantam che poco tempo dopo l’avrebbe assunta e le avrebbe affidato, fra l’altro, la cura di quei romanzi che l’avevano enormemente colpita già al momento della lettura dei capitoli iniziali e del riassunto del resto. Sono trascorsi vent’anni da quanto lei è entrata per la prima volta nel continente di Westeros(e come ha scritto sul blog in questi anni ha conosciuto l’uomo che sarebbe divantato suo marito, si è sposata ed è diventata mamma, tutte cose che sono successe anche a me durante la lettura della saga), e in questo tempo ha avuto modo di discutere a lungo con Martin della sua opera, accompagnandolo nel processo di creazione della saga più famosa degli ultimi anni.
Recentemente Anne ha accettato di rispondere ad alcune domande in merito al suo rapporto con Le cronache del ghiaccio e del fuoco e al romanzo che Martin sta scrivendo in questo momento, The Winds of Winter.
Copertina non ufficiale per The Winds of Winter
Anche se Martin è seriamente impegnato nella stesura del romanzo lei non è in grado di prevedere quando The Winds of Winter sarà terminato. Tutto quello che ha al momento è un dattiloscritto di 168 pagine — ed è bene ricordare che il numero delle pagine dei dattiloscritti di Martin è sempre più alto rispetto al numero di quelle stesse pagine nella loro versione libraria — che lo scrittore le ha spedito nel febbraio del 2013 per rispondere a un impegno contrattuale. Lei sa che George ha scritto altro perché continua a parlarle di capitoli che non le ha mai inviato. Del resto anche il secondo capitolo incentrato su Tyrion, pubblicato qualche mese fa nella app A World of Ice and Fire, non fa parte di quelle 168 pagine.
Quel che ha letto è, a suo giudizio, straordinario.
Non è in grado di prevedere come finirà la saga, ma continua a sperare che Martin riesca a finire prima della serie televisiva perché è con i romanzi che ha iniziato a conoscere la storia ed è con i romanzi che vuole conoscerne la conclusione. Io dico la stessa cosa, ma sono sempre meno convinta che ce la faremo…
A differenza di David Benioff e D.B. Weiss, i produttori del Trono di spade, lei non sa come finirà la saga. Conosce alcuni episodi di The Winds of Winter, anche perché nel romanzo sono confluiti alcuni episodi inizialmente previsti in A Dance with Dragons, principalmente perché erano informazioni che le servivano per aiutare Martin a strutturare al meglio i volumi.
In più Martin non aveva ancora finito di narrare quelle battaglie, perciò la pubblicazione del libro sarebbe stata ulteriormente posticipata. La loro scelta è stata quella di pubblicare il miglior libro possibile con il materiale esistente nel 2011, e sono soddisfatti del risultato.
Al di là di questi episodi, e di quel che ha ricevuto oltre un anno fa, sa quale sarà il punto di arrivo della trama di Bran mentre è molto gelosa del fatto che Daniel Abraham, che sta curando la sceneggiatura dell’adattamento a fumetti della saga, sa come si evolverà la trama di Tyrion.
Al momento il progetto prevede ancora di realizzare una saga in sette volumi, ma la Groell ricorda benissimo quel giorno di tanti anni fa in cui Martin le aveva telefonato per dirle che quella che aveva progettato come una trilogia sarebbe stata un po’ più lunga del previsto. All’epoca George aveva supposto che avrebbe scritto invece una tetralogia, mentre lei già pensava a una saga in sette volumi. Lei ha continuato a insistere su quella cifra anche quando Martin è passato a parlare di due trilogie, fino a quando non si sono trovati concordi sul numero di sette romanzi. La cifra gli sembrava giusta visto che Westeros è suddiviso in sette regni: sette libri per sette regni. Ora però non ne è più tanto certa perché si è resa conto che, contando anche le Terre della Corona, le prime conquistate da Aegon là dove poi sarebbe sorta Approdo del Re, i regni in realtà sono otto. Perciò i libri potrebbero anche essere otto, anche se le sue parole non vanno interpretate come una dichiarazione ufficiale che le Cronache si sono ulterirmente allungate.
Quando la storia sarà finita, Anne intende pubblicare anche la lettera di cinque pagine in cui Martin aveva descritto a grandi linee la sua trilogia. Per quanto tempo possa volerci, lei ha iniziato a lavorare su questa saga fin dal principio e intende arrivare alla fine. Deve scoprire come finisce la storia.