Ci sono molti punti di vista, la Jennifer Malory di John J. Miller, il Jack Robicheaux di Edward Bryant, la Bagabond di Leanne C. Harper, la Roulette di Melinda M. Snodgrass, il Fortunato di Lewis Shiner, il James Spector di Walton Simons e l’Hiram Worchester dello stesso Martin, oltre a numerosi altri comprimari, alcuni dei quali in passato hanno ricoperto ruoli anche più importanti. Eppure sono tutti importanti, e tutti trovano il giusto spazio in mezzo agli altri. Le trame principali, legate al libro rubato da Jennifer, alla ricerca della nipote di Jack, alla guerra per il controllo di Jockertown e al piano di vendetta dell’Astronomo si intrecciano continuamente fra loro grazie a incontri più o meno casuali e alla particolare natura della “carta” pescata tanto tempo prima dai vari personaggi.
È il Wild Card Day, il giorno che commemora l’ultima battaglia di Jetboy e il rilascio del virus takisiano sulla Terra. I capitoli del libro sono scanditi dallo scorrere implacabile delle ore, con Ace che combattono schierati su fronti diversi perché l’acquisizione di un potere non è legata alle qualità morali di chi lo detiene, e Jocker che non sempre si rassegnano a fare la parte di comprimari ridicoli o inutili. Le caratterizzazioni sono, come sempre, il pezzo forte delle storie di Martin, anche quando non è possibile dire cosa derivi dalla sua penna e cosa no. Ciascuno ha motivazioni convincenti, una propria individualità, e manifesta una notevole capacità di sfruttare le sue personali caratteristiche in modi spesso sorprendenti. Il ritmo è serrato, la tensione altissima anche perché è evidente che alcune figure hanno obiettivi diversi e contrastanti fra loro, il che implica che qualcuno non otterrà ciò che desidera. Il pericolo è sempre in agguato, pronto a colpire da direzioni difficili da prevedere. La costruzione della trama è solida ed equilibrata, e alla fine tutti i fili che si riannodano correttamente danno un senso di compiutezza.
L’assalto è il primo dei volumi inediti pubblicati da Mondadori dopo che, nel 2010, Rizzoli aveva iniziato a portare in Italia la saga. Se la traduzione di quei libri è stata revisionata nel passaggio da un editore all’altro, quella di questo volume si deve interamente all’operato di Sergio Altieri. Il risultato, in assenza di un confronto diretto con l’originale, appare soddisfacente per la qualità della scrittura, anche se una manciata di refusi spezzano per qualche momento l’incanto della narrazione.
Un’ottima lettura, sorprendente e appassionante, capace di stuzzicare la curiosità del lettore e di lasciarlo desideroso di poter leggere nuove storie ambientate nel mondo delle Wild Cards.