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GEORGIA: Ivanishvili consolida con la violenza la sua presa del potere

Creato il 11 febbraio 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 11 febbraio 2013 in Caucaso, Georgia, Slider with 0 Comments
di Michael Biasin

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Il governo del Primo Ministro Ivanishvili finalmente mostra chiaramente il suo vero volto e le sue vere intenzioni. Dietro la propaganda, le dichiarazioni pacifiche e concilianti ad uso e consumo dell’Europa e degli Stati Uniti, Ivanishvili sta instaurando velocemente un nuovo governo autoritario, dove le voci polemiche vengono zittite sul nascere.

Venerdì 8 febbraio il presidente Saakashvili, leader dell’ormai partito di opposizione United National Movement, doveva tenere un discorso in parlamento ma non gli è stato permesso nemmeno di entrarci, bloccato da una folla di oppositori del Georgian Dream. Saakashvili si è allora diretto verso la vicina città di Gelati per fare il suo discorso ma anche là è stato bloccato. Ha poi ripiegato verso Tbilisi (ricordiamo che il parlamento si trova ora in un avveneristico edificio situato a Kutaisi, la seconda città del Paese) dove voleva parlare nella Biblioteca Nazionale ma pure là una folla inferocita (in gran parte la stessa di Kutaisi e Gelati) gli ha bloccato l’accesso e non gli è rimasto che fare il discorso nel palazzo presidenziale per pochi giornalisti presenti.

Da chi era formata questa folla inferocita di oppositori del presidente? In maggioranza ex carcerati, liberati qualche mese fa da Ivanishvili e fatti passare per “prigionieri politici” in realtà si tratta di delinquenti comuni, che si sono macchiati dei più disparati crimini. Insomma Ivanishvili ha creato un gruppo di agitatori da utilizzare a suo piacimento. A Tbilisi questi scalmanati si sono scagliati contro il sindaco di Tbilisi, Gigi Ugulava, del National Movement, riuscendo a sferrargli diversi pugni prima che le guardie del corpo riuscissero a portarlo in salvo. Durante questi scontri sono stati picchiati pure alcuni supporter del National Movement. È interessante notare che questo gruppo di facinorosi ha seguito il presidente durante i suoi spostamenti di venerdì e solo grazie ai soldi e ai mezzi di Ivanishvili avrebbero potuto farlo, rendendo palese il fatto che siano stati manovrati dal primo ministro.

La situazione in Georgia sta precipitando. Il governo di Ivanishvili non ha ancora mantenuto alcuna delle numerose promesse fatte in campagna elettorale e si sta impegnando esclusivamente a creare un governo autoritario in modo da mantenere il potere per chissà quanto tempo visto che dietro Ivanishvili c’è la Russia di Putin. Tra gli argomenti più dibattuti in questi ultimi mesi dal neo governo del Georgian Dream c’è stato quello del dress code da utilizzare nel parlamento e poi c’è stata un accesissima discussione sui tipi di preservativi che possono essere venduti in Georgia. In un Paese con un tasso di disoccupazione altissimo, la mancanza di un sistema sanitario adeguato e un sistema educativo disastroso, questi parlamentari si preoccupano di preservativi e se usare o no la cravatta in parlamento. Con le televisioni ormai sotto il diretto controllo di Ivanishvili, l’opposizione sta scomparendo. L’ex uomo forte del Paese, Saakashvili, che è ancora il presidente in carica, è praticamente prigioniero nel suo palazzo presidenziale a cui Ivanishvili ha tolto perfino l’elettricità. Saakashvili ha imperversato per quasi otto in tutte le televisioni ed ora non riesce nemmeno a tenere un discorso in un piccolo paese lontano da Tbilisi. Il palazzo presidenziale è ormai diventata la sua lussuosa prigione. Le elezioni presidenziali saranno in ottobre ma già in aprile il parlamento chiederà l’impeachment per il presidente, e sicuramente l’otterrà visto che Ivanishvili continua la campagna acquisti di parlamentari. Fatto fuori Misha, l’opposizione sarà annientata consentendo al Georgian Dream di trionfare, democraticamente naturalmente, alle prossime elezioni presidenziali.

Succosa notizia di colore per sdrammatizzare; da quando si è insediato il governo di Ivanishvili il cantante più popolare del Paese che imperversa in tutte le radio e le televisioni e che tiene concerti in tutti gli stadi della Georgia è diventato il rapper Bera, ma chi è costui? Naturalmente il figlio diciassettenne di Ivanishvili, guarda te le coincidenze.

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Tags: autoritarismo, Bidzina Ivanishvili, Georgia, georgian dream, Gigi Ugulava, Michael Biasin, Mikheil Saakashvili Categories: Caucaso, Georgia, Slider


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