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La coltivazione dei gerani consiste nella messa in pratica di tecniche colturali specifiche, nonostante si tratti di esemplari molto resistenti e senza esigenze particolari. Con il nome di geranio s’identifica il Pelargonium, appartenente alla famiglia delle Geraniacee (alla quale appartiene anche il genere Geranium); questo nome deriva da geranos che sta a indicare la particolarità dei frutti a forma di becco di gru. Il genere Pelargonium è originario delle regioni del sud Africa, sviluppatosi quindi in zone a clima desertico e con ambienti a scarsità d’acqua. Proprio per queste motivazioni, il geranio è un esemplare che si adatta a qualsiasi tipologia di clima e condizione ambientale. Ciò è dovuto alla profondità dell’apparato radicale ( fino a un metro di profondità) e alla struttura dell’apparato fogliare. Nel momento in cui la pianta si trova in una condizione climatica avversa, sviluppa delle foglie con margine intero, molto spesse e ricoperte da una peluria, con lo scopo di limitare la traspirazione. Per quanto riguarda le infiorescenze, esse possono essere visibili tutto l’anno, anche se in inverno occorre prendere qualche precauzione.
Durante la coltivazione dei gerani, occorre sapere anticipatamente che questi esemplari non sono in grado di sopportare i freddi climi invernali. A questo proposito occorre spostare gli esemplari all’interno di serre professionali o amatoriali. Queste piante hanno dei cicli che variano tra i quattro e i sei mesi; durante il periodo di sviluppo delle infiorescenze è necessario fornirle dei giusti apporti di Sali minerali, in modo particolare di azoto (agevola lo sviluppo di germogli forti), potassio (aiuta la colorazione, il profumo e la robustezza delle piante) e di ferro atto a prevenire l’insorgere della clorosi ferrica. Questi elementi nutrizionali vengono apportati alla pianta mediante fertilizzanti liquidi miscelati all’acqua dell’irrigazione. Per quanto riguarda le temperature, i gerani preferiscono un clima nel quale le temperature sono comprese tra i quindici e i venticinque °C (nonostante provengano da zone desertiche), in modo tale da avere un ciclo floreale più frequente e rigoglioso. Tra la fine del mese di settembre e tutto ottobre, si può anche procedere con il rinvaso dei gerani.
La coltivazione dei gerani include il mantenimento dell’ottimo stato di salute di questi esemplari anche dopo il prelevamento di alcune sue parti utilizzate per la riproduzione. Come già affermato in precedenza questi esemplari di fiori non sono in grado di sopravvivere in zone soggette a gelate e sbalzi di temperatura eccessivi. Per quanto riguarda la propagazione, i gerani possono moltiplicarsi per seme e talea. La prima tecnica deve essere praticata attorno al mese di settembre, bisogna utilizzare dei vasi non troppo grandi e contenenti terriccio per fiori o terra di brughiera. La talea è una pratica riproduttiva molto impiegata nel giardinaggio. Prima di prelevare un ramo dalla pianta madre, bisogna aspettare la fine di agosto o settembre. Si lascia il fiore in giardino, senza annaffiarlo e protetto dai raggi solari. Quando la pianta è pronta, si prendono delle forbici ben affilate, disinfettate e si recide in modo netto la talea. Infine si pone in un vaso con del terriccio comune o terra di brughiera. Avere cura dei gerani significa anche sapere quali sono gli inconvenienti della loro coltivazione nei terrazzi o sui balconi.
Una cattiva coltivazione dei gerani può portare all’insorgenza di malattie fungine o aggressioni ad opera di alcune specie d’insetti. Le malattie fungine si presentano in seguito a ristagni idrici e la parte più colpita è il colletto. La Rhizoctonia solani colpisce i colletti degli esemplari appena messi a dimora, formando una colorazione marrone che tende ad allargarsi verso lo stelo o le radici. La muffa grigia provoca un disseccamento dell’apparato fogliare con la formazione di polverina grigia. La ruggine si localizza nella parte inferiore del fogliame formando delle macchioline marroncine. Oltre a queste malattie fungine, i gerani possono essere aggredite da batteri, tra cui lo Xantomonas; se non si procede all’eliminazione delle parti infette e del substrato, i gerani possono morire. Le altre malattie si prevengono controllando le annaffiature e utilizzando fungicidi. Tra i principali insetti aggressori dei gerani ci sono: mosca bianca, tripidi, afidi (eliminati con insetticidi specifici) e bruchi. Questi insetti aggrediscono la parte aerea dei gerani e vengono eliminati manualmente o mediante l’uso d’insetticidi specifici.
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