Dell’ESM (o Fondo Salvastati) ho già parlato diverse volte, e dunque non sto qui a ripetermi in cosa consista questo aberrante meccanismo che formalmente dovrebbe aiutare gli Stati in difficoltà e che invece rischia in primis di finanziare le banche dei vari paesi, pompando nelle loro casse i soldi dei contribuenti. Ne ho già parlato e parlarne ancora sarebbe ripetitivo. Ma c’è un aspetto che ancora non è stato affrontato: perché se è vero che uno dei soggetti che potrebbe avvantaggiarsi di questo meccanismo è il sistema bancario di mezza Europa, è altrettanto vero che a trarre vantaggio dall’ESM, almeno in prima battuta, rischia di essere la Germania.
Si parte da un dato di fatto. L’ESM ha incassato (o comunque incasserà) dagli Stati nazionali aderenti una somma stratosferica: ben 500 miliardi di euro. Una vera e propria montagna di soldi, che naturalmente farà contenti i banchieri di mezzo mondo che sull’euro esercitano il signoraggio, visto che la cartamoneta europea viene stampata dalla BCE, la quale è la banca delle banche centrali dei paesi europei, a loro volta in mano agli assets bancari nazionali e internazionali a capitale privato(solo la Banca d’Inghilterra sono a capitale pubblico).
Ma in attesa di “spendere” questi soldi per aiutare le economie in difficoltà, ecco cosa fa l’organismo di gestione dell’ESM: a quanto pare investe il denaro incassato in titoli pubblici sicuri, anzi sicurissimi, marchiati con la tripla A. E qui la domanda è d’obbligo: ma quali sarebbero i titoli sicuri? Beh, quasi certamente sono i titoli tedeschi. I Bund della Germania costituiscono infatti i titoli “parametro” sul quale misurare lo spread, e dunque l’affidabilità dei titoli del debito pubblico degli altri Stati, compresa l’Italia. Perciò un investimento di tal fatta non potrebbe che rivolgersi al mercato dei titoli tedeschi.
Una manna per la Germania che vedrebbe pompata così nel suo circuito economico una mole enorme di denaro, proveniente dai risparmi degli altri Stati europei. Praticamente dalla tasca del cittadino europeo non tedesco a quello del cittadino tedesco. Un finanziamento che servirà ai tedeschi per rafforzare ancor più la loro leadership economica sulla UE, a spese degli altri Stati.
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A tal proposito è interessante la dichiarazione che Klaus Regling, tedesco e attuale capo dell’EFSF, il vecchio fondo Salvastati sostituito dall’ESM (Meccanismo di Stabilità Europea). Egli ha dichiarato a Bloomberg TV: «Finora abbiamo investito 4 miliardi in titoli di Stato a rating elevato». E quali siano questi titoli di Stato, non è difficile immaginarlo.
Fonte: Libero