Ho pensato a quante volte quei gesti continui accompagneranno l’uomo nelle sue giornate, nel susseguirsi dei mesi, degli anni, o forse tutta la vita.
Ma è il suo lavoro.
Anche nel mio lavoro ogni giorno viviamo di gesti e situazioni ripetitive come il gesto di un direttore d’orchestra o di un maestro di coro che apre uno spartito, solleva le mani per dare un attacco, ora fa’ un battere, ora un levare, ora il gesto dell’intonazione o quello della chiusura di un brano.
Ho fatto queste considerazioni perchè ieri ascoltavo un’amica che quasi disperata mi diceva che il medico le aveva prescritto una pastiglia da prendere tutta la vita.
“Ti rendi conto, tutta la vita dovrò alzarmi la mattina e fare questo gesto del prendere la pastiglia, crollasse il mondo dovrò dipendere da questa cosa!”
Le ho detto che anche a me era successa la stessa cosa ed io l’avevo superata pensando che di gesti quotidiani per la vita ne facciamo talmente tanti che questo sarebbe diventato uno di quelli e così è stato ed ora non me nè accorgo più.
Perchè forse ogni mattina non ci alziamo, facciamo colazione, ci laviamo ecc. ecc. ,e se Dio vorrà li faremo fino alla fine dei nostri giorni?