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“Gesù, come un romanzo” di Marie-Aude Murail, Camelozampa

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

gesùMarie-Aude Murail è l’autrice pluripremata di oltre 80 libri e di una serie innumerevole di racconti.
Una scrittrice versatile, che si è misurata con vari generi letterari e ha fatto numerose incursioni in quel territorio che sta tra il saggio storico e la narrativa. In Italia è arrivata solo una minima parte di questa sterminata produzione, romanzi quasi tutti pubblicati da Giunti. Ricordiamo tra gli altri il romanzo che ha ricevuto i maggiori riconoscimenti, Oh, Boy! e ancora Mio fratello simple, Miss Charity, Nodi al pettine.
Per la sua opera è stata insignita del titolo di Chevalier de la Légion d’onneur.

Pubblicato in Italia già sedici anni fa per i Delfini Bompiani, con la traduzione di Roberta Grazzani, torna per la casa editrice Camelozampa Gesù, come un romanzo (traduzione di Sara Saorin, pagg. 110, euro 10,90), uscito in Francia nel 1997 e per il quale l’autrice ha ricevuto il premio Prix Jeunesse 1998 del Sindacato dei librai di letteratura religiosa.
L’autrice sceglie di rievocare la vicenda di Gesù nei suoi tre anni di predicazione, dal battesimo di Giovanni Battista alla Risurrezione, attraverso il racconto in prima persona dell’apostolo Simone detto Pietro.
Una scrittura asciutta, che in parte riecheggia quella dei Vangeli ma la semplifica ulteriormente, come in una cronaca giornalistica, inframmezzata dalle sensazioni dell’io narrante.
Si comincia dalla fine, da quando agli apostoli giunge la voce che il sepolcro del loro maestro è vuoto. Davanti alle bende cadute a terra Pietro torna al momento in cui tutto era cominciato, a quando cioè, semplice pescatore, dopo aver sentito la giovane moglie Sara parlare dei prodigi di Giovanni Battista che molti ritenevano il tanto atteso Messia, decise di mettersi in cammino per andare a constatare di persona. Ma sulle rive del Giordano venne colpito dalla presenza di un altro rabbi: Gesù di Nazareth. Tornato a casa dovette fronteggiare due emergenze: la malattia della madre di sua moglie, e una pesca fallimentare. Più volte aveva gettato le reti e non aveva pescato neppure un pesce. Ma una voce dietro di lui lo invitò a ritentare. Era quel giovane rabbi che tanto lo aveva colpito.
Getta ancora le reti -, gli disse. Lui lo ascoltò e le reti si riempirono fino a scoppiare. Simone riconobbe in lui un potere speciale, che fu confermato di lì a poco quando guarì la suocera. Insieme al fratello e ad altri giovani cominciò a seguirlo lasciando la famiglia.

Il racconto prosegue lineare, tre anni in poche pagine fatte di parabole, miracoli, predicazioni. Gesù scardina le certezze, lancia messaggi rivoluzionari mai gridati, ma suggeriti con esempi semplici che disarmano gli interlocutori, tra i quali ci sono sia le folle che lo seguono sia i piccoli gruppi che lo avversano, che guardano a lui con sospetto, che vogliono farlo cadere in fallo, smascherarlo con domande trabocchetto a cui egli dà risposte pacate e argute. “Devo pagare il tributo a Cesare? È giusto guarire di sabato? Come fare a meritare il regno di Dio? È giusto lapidare una peccatrice?”
Intanto la morsa si stringe intorno al predicatore e ai suoi apostoli, che si sentono braccati, non più al sicuro. Tutto si compie, come è noto, durante la cena pasquale: la profezia del maestro, il tradimento di Giuda e poi il dramma di Pietro, che si ritrova a rinnegare Gesù, vinto dalla paura. Dopo la crocifissione e l’apparizione di Gesù, poche note finali in terza persona delineano il percorso di Pietro, che con la discesa dello Spirito santo annuncia al tempio la risurrezione di Gesù, e poi, dopo due arresti in Palestina, parte per Roma dove fonda una comunità cristiana prima di morire per ordine di Nerone.

La particolarità di questo nuovo vangelo è il fatto che Gesù si svela con grande semplicità e immediatezza, lasciando che siano le sue parole a gettare semi destinati a germogliare nei cuori di chi le ascolta. Pur annunciando dal titolo che si tratta di un romanzo, i passaggi propriamente romanzati sono molto pochi, e legano tra di loro le parole della Scrittura, spesso riportate fedelmente.
Una trama essenziale, per una lettura che merita più riletture, che si presta a essere evocata ad alta voce in un reading o in un momento serale da condividere in famiglia. La meraviglia di Pietro può essere la nostra, verso un uomo che si definisce mandato dal padre e il padre stesso, ma che ci lascia messaggi di straordinaria umanità, capaci di prenderci per mano nei momenti più bui della nostra vita.

(età consigliata: dai 11 anni)

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