Gesuiti a teatro - pedagogia dell'azione scenica

Creato il 19 settembre 2011 da Raffy87
I primi, storicamente, ad utilizzare il teatro per formare l'uomo in campo etico, religioso e retorico sono stati i Gesuiti.I Gesuiti, fondati nel 1540 da Sant'Ignazio di Loyola, nascono con un intento missionario ma già nel 1548 viene aggiunta la vocazione educativa inizialmente per la formazione degli stessi Gesuiti e successivamente (1549) anche per gli esterni: nobili e figli della ricca borghesia.
Il teatro gesuitico ha una fortissima finalità educativa mentre manca una finalità ludica, anche se questo non significa che i partecipanti possano divertirsi. Il teatro rientra in quell'usanza che prende io nome di "strategia del visivo" nella quale rientrano, ad esempio, anche le vetrate.

Sottesa a quest'usanza sta una filosofia che vuole che tutto ciò che entra nelle mente deve prima passare per i sensi, in altre parole i sensi concorrono all'attivazione intellettuale. Inoltre, la pedagogia gesuitica promuove la ragione e l'immaginazione.
Particolarità del teatro gesuitico sono:
  • l'utilizzo dei miti classici "piegati" alle virtù cristiane;
  • la padronanza della retorica;
  • i temi messi in scena riguardano testi biblici, vite dei santi e dei principi cattolici;
  • l'uso della musica come linguaggio universale per arrivare a Dio.
Il programma scolastico dei collegi gesuitici prevedeva tre rappresentazioni teatrali all'anno. I copioni, scritti dai ragazzi durante il laboratorio teatrale, dovevano essere redatti rigorosamente in latino. La finalità educativa del laboratorio era quella di favorire, accanto all'uso della lingua latina, l'autocontrollo e l'autoregolazione delle passioni.
Un altro momento organizzato dall'ordine Gesuita sono le feste religiose e politiche. In questi eventi barocchi il mondo viene considerato un palcoscenico in cui "attori" e "personaggi" coincidono. Il mondo è il teatro della battaglia tra le milizie di Cristo e quelle di Satana. Il questa lotta un ruolo essenziale è dato dall'arte che ha il potere di avvicinare a Dio.
Feste barocche dei Savoia
Nel '700, prima che l'ordine venga sciolto, viene recuperata la "parola razionale".Padre Parhammer sottolinea come sia importante capire piuttosto che imparare memoria. In quest'epoca il bello è il "logico", "l'ordinato razionalmente".Parhammer, nelle sue missioni, non utilizza sussidi didattici che colpiscono i sensi ma la ragione che, nella sua filosofia, colpirebbe maggiormente e produrrebbe cambiamenti più duraturi. Pedagogicamente, inoltre, gli interventi venivano calibrati a seconda dell'età dei partecipanti.Nell'orfanotrofio viennese gestito dal gesuita alcune sono le peculiarità:
  • il teatro viene sostituito da un'educazione militare;
  • grande importanza viene data alla musica e al canto e, addirittura, Mozart si esibirà dirigendo l'orchestra dell'orfanotrofio;
  • la cappella dedicata a Maria ha una struttura che risponde ad un'ottica di "pedagogia visiva".
Quest'esperienza, molto amata dal popolo, verrà interrotta da Giuseppe II che soppresse tutte le manifestazioni barocche e laicizzò la figura del sovrano e dell'esercito.
Conoscere questa concezione pedagogica è utile per riflettere sulla situazione contemporanea. Oggi, infatti, la componente educativa è andata via via scemando soppiantata dalla sola componente ludica. In particolare andrebbe recuperato il "processo creativo teatrale" che, come avevano già capito nel '500 , è educativo a prescindere dal tema che viene trattato nella messa in scena.