Innocence è l’ideale seguito di Ghost in the Shell, straordinario film del 1995 diretto dallo stesso Oshii. A differenza del manga da cui è tratto, l’anime contiene diverse citazioni e riflessioni filosofiche, riuscendo però a sintetizzare perfettamente i concetti di Shirow Masamune (autore originale).
Sorretto da un impianto visivo di bellezza stordente e da una cromaticità che esalta l’atmosfera cyberpunk, Innocence affascina per la storia narrata in forma di noir.
Una serie di cyborg da compagnia (Ginoidi) si ribella uccidendo i proprietari; ad indagare, sono: lo spigoloso Batou e l’inesperto Togusa: gli agenti della Seziono 9, per i crimini cibernetici.
Opera dalla densità concettuale paragonabile al cinema di Stanley Kubrick, con fonti d’ispirazione che vanno dalle bambole di Hans Bellmer al “Manifesto Cyborg” di Donna Haraway, il film pone domande quali: qual’è la peculiarità che differenzia gli umani dai cyborg?
Che senso ha il suicidio di massa?
Interrogativi a cui è lo spettatore che deve rispondere, poiché Ghost in the Shell, come al solito, stimola una riflessione.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2004.