La protagonista Motoko Kusanagi è proprio una di questi cyborg, agente speciale in forza alla polizia nella Sezione 9. Il Maggiore Kusanagi sta indagando su un caso nel quale sono coinvolti diplomatici, politici e la Sezione 6 legata al Ministero degli esteri. Nel corso delle indagini emerge l'evasiva figura del Burattinaio, una sorta di hacker imprendibile e manipolatore con il quale Kusanagi e i suoi colleghi dovranno per forza di cose fare i conti. A dar manforte al Maggiore ci sono il potenziato e fedele Batou e il quasi umano Ishikawa.
Ghost in the shell, tratto dal celebre manga di Masamune Shirow, si apre con una vicenda politica e diplomatica poco chiara e fumosa che crea nello spettatore una sorta di incertezza e di scompiglio iniziale che si affievolirà solo lungo la visione, non perché i passaggi iniziali vengano chiariti e spiegati al meglio, più che altro perché l'attenzione si concentrerà su elementi diversi. Quando di mezzo ci sono i cyborg o gli automi uno degli argomenti più affascinanti esplorati dalla fantascienza, da Philip Dick in poi, è sicuramente quello dell'essere sintetico che prende coscienza di sè e inizia a porsi dubbi sulla propria esistenza. Coscienza, vita, confini, libero arbitrio di fronte alla vastità incorporea dei dati, reti, software autoevolventi, nuove coscienze e nuove vite, sono elementi presenti e fondamentali nel film, più che la ricerca e il confronto con l'antagonista.
Pur essendo un punto di riferimento per un certo genere di animazione fantascientifica, Ghost in the shell non mi è sembrato riuscito in toto pur mantenendo un fascino innegabile, aiutato in questo dall'ottima colonna sonora di Kenji Kawai, angosciante e inquietante al punto giusto. La confusione iniziale e qualche passaggio a vuoto sono a mio avviso innegabili così come innegabili sono di contro i punti di forza che stanno in una bella animazione che sfoggia un mix di disegno e computer grafica ben riuscito, nelle tematiche di indubbio fascino anche se ormai non nuove e in una protagonista tanto fredda quanto interessante.
Probabilmente visto nel 1995 (e contando che il manga vide l'esordio nel 1989) Ghost in the shell poteva essere considerato quasi un precursore, pare che sia i Wachowski per Matrix che Spielberg per A.I. abbiano guardato a quest'opera per realizzare le loro. Oggi probabilmente l'impatto non è più lo stesso nonostante il film rimanga una visione sempre interessante e offra riflessioni e momenti profondi su argomenti in gran parte ancora teorici.