Sabaudia, è Antonio Aversano, il 67enne ucciso con ben 14 coltellate e poi bruciato nella sua abitazione, una bella villetta in via Ezio. La scena del crimine mostra una stanza da letto parzialmente ordinata, il cadaverde di Aversano disteso sul letto ed un lungo coltello da cucina. La villetta invece non mostra segni di furto, il cancello era aperto e la porta ben chiusa tanto da far presumere che Aversano conoscesse la vittima. Il movente sembra sempre più da ritrovare nella vita privata dell’anziano, e probabilmente gli investigatori seguono la traccia del delitto sessuae.
Aversano è stato visto in vita l’ultima volta martedì mentre il delitto è stato scoperto giovedì mattina, quando un amico, avendo suonato con insistenza più volte e, non avendo ottenuto nessuna risposta ha allertato il 115, pronto l’intervento dei vigili che all’interno hanno rinvenuto il cadavere. . Aversano era molto conosciuto nella città di Sabaudia, uomo colto e appassionato di arte e viaggi aveva fatto parte anche del coro Annuntiatae Cantores ed era attivo anche nel mondo del volontariato.
Sembra che il killer sia però da ricercare nell’ambiente omossessuale che, qualcuno dice venisse frequentato da Aversano, dunque potrebbe essere un rapporto sessuale non voluto o magari una paga non sufficientemente concordata ad aver provocato la ferocia dell’omicida.
Quel che è certo è che chiunque abbia agito ha fatto il tutto con massima freddezza
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