Teatro Nuovo di Verona
Rassegna Divertiamoci a teatro
1-2-3 marzo 2016
Incontro con il cast mercoledì 2 marzo ore 18.00
CABARET
Regia Saverio Marconi
di Joe Masteroff | musiche John Kander | liriche Fred Ebb | scene
Gabriele Moreschi e Saverio Marconi | costumi Carla Accoramboni
coreografie Gillian Bruce | supervisione musicale Marco Iacomelli
direzione musicale Riccardo Di Paola | disegno luci Valerio Tiberi
disegno fonico Enrico Porcelli | regia Saverio Marconi |
con Giulia Ottonello, Mauro Simone, Altea Russo, Michele Renzullo,
Valentina Gullace, Giampiero Ingrassia |
produzione Compagnia Della Rancia
durata 2h con intervallo
Nella Berlino dei primi anni trenta, prima dell'ascesa del Terzo Reich, il giovane romanziere americano Cliff è in cerca di ispirazione e, nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles e tra i due inizia una tempestosa relazione. Sullo sfondo dell'avvento del nazismo, si intrecciano le storie di altri personaggi. Neanche l'ambiguo e stravagante Maestro di Cerimonie del Kit Kat Klub - nel ruolo troveremo Giampiero Ingrassia - riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania e sulle loro vite sta per abbattersi la furia hitleriana. Il testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood, con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb, è un classico del teatro musicale e vanta una colonna sonora straordinaria, entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come Mein Herr, Money Money, Maybe This Time (Questa volta) e Life is a cabaret (La vita è un cabaret), interpretati in questa nuova edizione dalla strepitosa voce di Giulia Ottonello.
Biglietti disabile+accompagnatore a 10 euro
Il Teatro Nuovo è firmatario delManifesto dei Teatri accessibili e aderisce alla promozione Teatri 10 e lode
DIVERTIAMOCI A TEATRO. Da stasera a giovedì alle 21 in scena al Nuovo. Domani alle 18 l'incontro con gli artisti
Quando la vita è un "Cabaret"
Ingrassia e le ombre del nazismo
La Compagnia della Rancia nel musical reso celebre dal film Con la regia di Saverio Marconi e la voce di Giulia Ottonello
martedì 01 marzo 2016 SPETTACOLI, pagina 51
Va in scena stasera, domani e giovedì alle 21 Cabaret, musical prodotto dalla Compagnia della Rancia, con la regia di Saverio Marconi. Domani alle 18 il quotidiano L'Arena invita il pubblico all'incontro con gli attori. Il testo di Joe Masteroff basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood per la regia di Saverio Marconi, porta sul palcoscenico Giampiero Ingrassia (Maestro di Cerimonie) e Giulia Ottonello (Sally Bowles), Mauro Simone, Altea Russo, Michele Renzullo, Valentina Gullace della Compagnia della Rancia. Il titolo è famosissimo, grazie all'omonimo film del 1972 che consacrò Liza Minnelli come un'autentica star e icona del film musicale, e numerose sono state le edizioni del musical in tutto il mondo, tra cui, negli ultimi anni, è memorabile la versione di Sam Mendes, incredibile successo alle Folies Bergère di Parigi e allo Studio 54 di New York.Nella Berlino dei primi anni Trenta, prima dell'ascesa del Terzo Reich, il giovane romanziere americano Cliff è in cerca di ispirazione e, nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles e tra i due inizia una tempestosa relazione. Sullo sfondo dell'avvento del nazismo, si intrecciano le storie di altri personaggi. Neanche l'ambiguo e stravagante Maestro di Cerimonie del Kit Kat Klub - nel ruolo troveremo Giampiero Ingrassia - riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania e sulle loro vite sta per abbattersi la furia hitleriana.Il testo di Joe Masteroff è un classico del teatro musicale e vanta una colonna sonora straordinaria, entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili di John Kander come Mein Herr, Money Money, Maybe This Time ("Questa volta") e Life is a cabaret ("La vita è un cabaret"), interpretati in questa nuova edizione dalla strepitosa Giulia Ottonello. "Cabaret è uno spettacolo a cui tengo molto, ho lavorato a tre edizioni in tre periodi differenti della mia vita e questo è un Cabaret come voglio io, risultato di un testo e di una storia che conosco molto bene, con una nuova e profonda sincerità nell'affrontare lo spettacolo" spiega il regista Marconi. "Una lettura molto più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro. Molto attuale, costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai affrontare davvero la realtà. Credo che sia un tema che non muore mai: l'indifferenza della gente che non si occupa (o preoccupa) di quello che gli succede intorno se non viene toccata direttamente. Allora nacque il nazismo, oggi cosa nascerà?".Giampiero Ingrassia, già applaudito con la Compagnia della Rancia nei panni del Dottor Frankenstein per ben tre stagioni, interpreta qui il ruolo del Maestro di Cerimonie, personaggio che prende vita solo sul palcoscenico del Kit Kat Klub, ed è il filo conduttore che rappresenta l'aspetto ludico della storia e allo stesso tempo quello ambiguo e stravagante. Un Maestro di Cerimonie sempre pronto a scherzare, ma con una morale corrotta e decadente, sottolineata anche dal trucco (un misto tra Joker, il Corvo e il cantante dei Kiss Gene Simmons).o
DIVERTIAMOCI A TEATRO. Da domani a giovedì al Nuovo il musical della Compagnia della Rancia
Simone Azzoni
Giampiero Ingrassia e Giulia Ottonello protagonisti dello spettacolo tratto dal film di Bob Fosse del 1972 con la straordinaria Liza Minnelli
lunedì 29 febbraio 2016 SPETTACOLI, pagina 52
Giampiero Ingrassia porta domani alle 21 (repliche fino a giovedì) nel cartellone del Divertiamoci a Teatro un altro pezzettino di musical dopo il fortunato Pinocchio. Cabaret è il nuovo allestimento di Saverio Marconi e ha come protagonista la straordinaria voce di Giulia Ottonello, nel ruolo che fu di Liza Minnelli.Squadra che vince non si cambia, e così dopo il grande successo di critica e di pubblico ottenuto con due stagioni di Frankenstein Junior passato da queste parti lo scorso anno, la Compagnia della Rancia schiera il cast principale del precedente musical in questo nuovo allestimento che parte dal film del 1972 (di Bob Fosse) ma se ne distacca alla pari della sua versione teatrale. Siamo comunque nella Berlino dei primi anni trenta, prima dell'ascesa del Terzo Reich, il giovane romanziere americano Cliff (Mauro Simone) è in cerca di ispirazione e, nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles e tra i due inizia una tempestosa relazione. Sullo sfondo dell'avvento del nazismo, si intrecciano le storie di altri personaggi. Neanche l'ambiguo e stravagante Maestro di Cerimonie del Kit Kat Klub (Giampiero Ingrassia appunto) riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania e sulle loro vite sta per abbattersi la furia hitleriana. Storia e musica dunque che si intrecciano nel testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood. Il fascino del proibito che si consuma a suon di musica e sesso e la cupezza di una storia decadente. Ma niente caschetto nero per il ruolo che fu della Minelli, solo quelle grandi doti vocali che hanno due volte consacrata la Ottonello vincitrice al Talent Amici.Con lei anche Altea Russo invecchiata sulla scena di Frankenstein nel ruolo di Frau Blucher è l'affittacamere che si innamora di Herr Schultz, il fruttivendolo ebreo impersonato da Michele Renzullo, autore anche della traduzione e soprattutto simbolo della Compagnia, essendone uno dei fondatori. Nel cast anche Valentina Gullace, personaggio sensualità di Fräulein Kost. La regia come detto è di Saverio Marconi che raccontando il suo Cabaret ha detto: "È uno spettacolo che conosco molto bene, e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena "come voglio io", con una nuova e profonda sincerità nell'affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero". Le coreografie sono di Gillian Bruce, e impreziosiscono la scelta scenografica di dividere il palco tra cabaret e pensione.Le musiche di John Kander e le liriche di Fred Ebb, rivivono nella traduzione che dà a brani celebri come Money e Life is a Cabaret un'aura di contemporanea decadenza. Il resto della colonna sonora (Mein Herr, Maybe This Time) è storia del cinema.