Gian Piero Stefanoni

Creato il 28 ottobre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da lapoesiaelospirito su ottobre 28, 2011

VIA GIULIA

“ROMA BAROCCA”

celebra nel fasto

lo striscione di castello.

Ma invidiabile e perfetta

nella sua luce d’assenza

è la verità del colore

sopra Santa Maria d’orazione e morte.

Questo cuore che batte per Lui

con le nostre povere opere umane.

Questa sconfessione che sempre

mi sgomenta, ognuno gli altri

pronto a mandare sui chiodi.

***

VIA OZANAM

Fammi stare

dove non so stare,

quando la pena e la rabbia

mi frenano e stridono gli accenti

nella parola del mondo.

Avere la forza di prenderTi,

di sostenerTi, di cullarTi.

Di dirTi: rimani,

noi non ce ne andiamo;

anche se grande è il mare

ed immensa la spiaggia..

Mettimi alla prova

quando mi alzo e respiro.

***

VIA OZANAM

umana regina

E grazie per l’abbondanza,

grazie per l’Amore, e per questa casa

che rimettiamo nelle Tue mani sempre.

Ma non sia nostra Umana Regina;

non sia, rovesciato, il valore

che ci allontana e ci separa dagli altri.

Cerchio di fede la Tua chiamata,

e carità, in comunione con gli altri,

con gli altri restando.

Non sia nostra morte, maniero del nulla.

***

VIA OZANAM

adesso

Avere gli occhi dei primi cristiani

per potere scavare cunicoli

e per il cielo ascensori: ma Tu

ci hai dato sguardi senza più fede,

senza più attese, mentre là fuori,

nelle stanze, non riconosciamo le scimmie

in una Roma che sfiata dai bocchettoni

il proprio Osanna detto fra i denti.

***

LA SALETTE

E’ sempre una festa, una gioia

ritrovarTi nella nostra Messa,

mentre ci sazi e Ti offri per noi.

Siamo qui, a non morire

come uccelli nel silenzio del volo

ma a rinnovare nel vincastro la pace

e l’amore del Tuo Figlio risorto

nella stretta che sigilla il Vangelo.

***

Non posso sopportare

delitto e solennità”.

Is 1, 10-17

VIA OZANAM

Non sia mai un peso per Te

il novilunio e l’abbraccio

con il quale ti diciamo grazie,

né per noi un’abitudine

nella quale tornare e santificarci

lavato il sangue dopo non esserci fermati.

Nella fedeltà e nella risolutezza

non sia confidente la morte

per la nostra o contro l’altrui casa.

A partire da noi

sia sempre il perdono, l’atrio

pronto a somiglianza del Tuo.

***

VIA OZANAM

Quanti altri giorni

me lo dirai Tu mentre attendo

nella rete quale dato, quale dettaglio

stringere al petto, che mi faccia

libero o preso, in questo giorno

in cui nient’altro mi sveglia.

Ma non è questa la pace ,

non è questo che Vuoi,

l’animo saldo che interrogando

e vegliando, si fa forte del Cuore

del Padre, per il mondo

confidando e crescendo.

***

VIA OZANAM

sinedrio

Ci hai derubato,

ci hai spogliato,

vuoi da noi la croce;

hai tolto i fermi

dalle porte, ci hai scosso

vecchi e figli.

Ma noi non saremo

statuine, con noi

non lo fai il presepe.

***

VIA GREGORIO VII

Anna sono i colori di chi affonda,

questo tempo fosco che minaccia

le case dagli argini e gli occhi

che dietro San Pietro già rompono.

«Oggi la Sua voce non parla»

ci affanniamo pei lastricati, tutti

in direzione contraria- tra le viole

e le ombre, sotto la pioggia

i Tuoi confratelli, le Tue consorelle

i soli ritti in piedi tra i marciapiedi e le banche.

***

VIA OZANAM

per Roma

Tu che hai fondato la Tua città

per sempre: per sempre riorienta

di nuovo anche questa. Per noi

che ogni giorno cancelliamo

la Tua Venuta quando l’abito è logoro

e la parola colpisce, alza il vento

e disperdi ciò che crediamo

di aver partorito nel grido:

senza Te non ha fiori il terrazzo,

non può crescere per troppa

o poca acqua l’amore, e il silenzio

che soffri è un altro uomo

che cade ai nostri piedi battuto.

Solo Tu puoi dare luce alle ombre.

***

da Roma delle distanze, I Girasoli, 2011.


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