Giancarlo Annino, alti profili per l'Harim!

Creato il 11 aprile 2014 da Harimag

L'Accademia Euromediterranea tiene alla formazione dei suoi studenti, avvalendosi dei migliori professionisti del settore e per l'insegnamento di "Fashion Marketing & Graphic Design" docente perfetto non poteva che essere il Graphic & Communication Designer, Giancarlo Annino.

Giancarlo, nativo di Siracusa, si è fatto conoscere ed apprezzare in giro per l'Italia grazie alle sue enormi competenze ed alla sua indiscutibile professionalità, lavorando per numerose aziende di un certo spessore come Enrico Coveri, United Colors of Benetton, Sisley, Levi's ® Accessories Europe ed altri ancora.

Orgogliosi del nostro docente, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo per conoscere meglio l'aspetto professionale.

Come mai la scelta di studiare Graphic Design in un periodo in cui ancora non era un mestiere in voga?

Di fatto non immaginavo allora, alla fine dei mitici anni ’80, che la mia professione potesse approdare nel graphic design. Avevo già da anni una grande passione per la moda ed il mio sogno era quello di lavorare per grandi marchi italiani. Gli eventi e la tecnologia (sono un “nativo” Mac) mi hanno portato a seguire la strada della computer grafica parallelamente al discorso moda.

Qual era il tuo lavoro in Aziende come Enrico Coveri ed United Colors of Benetton?

A 16 anni sognavo di lavorare per Coveri, mi attraevano il colore, l’allegria, le grafiche e Benetton rappresentava il modello di azienda innovativa, ne ammiravo la pubblicità e la comunicazione attualissima e provocatoria. Non a caso erano allora seguiti dall’occhio creativo di Oliviero Toscani, personaggio scomodo, geniale e controverso con cui ho lavorato per breve tempo, prima che lasciasse il gruppo. Entrambe le esperienze mi hanno formato come creativo, imparando a sapermi rivolgere ad un mondo più sofisticato e glamour, così come ad un ambito più commerciale e perfettamente organizzato.

Con quale delle aziende per cui hai lavorato condividi maggiormente lo stile grafico e comunicativo?

Ogni esperienza ha il suo valore e ti insegna ad essere camaleontico. Di sicuro nell’ultimo decennio, durante il quale ho avuto la fortuna di curare sin dalla nascita un brand nella sua evoluzione (il marchio Segue… Borse, Valigie e Accessori, per ABC Firenze), ho avuto la grande opportunità di esplorare al meglio il mondo della comunicazione attraverso la grafica e la pubblicità.

Perché la scelta di tornare a Siracusa, abbandonando i luoghi caldi per la moda?

Il mondo della moda visto dall’esterno è avvincente, sfavillante, per molti come noi la concretizzazione di un sogno. Lavorare “dentro” la moda è una sfida, un impegno costante che può darti molte soddisfazioni, ma ci si impegna a tal punto da fondere/confondere la vita con il lavoro, spesso mettendo in secondo piano il tuo privato. Ad un certo punto ti chiedi in cosa consiste la tua idea di qualità della vita. La bellezza della mia Sicilia è stato un più che valido termine di paragone.

Lavorando sempre nel settore artistico, hai però dirottato le tue competenze nella gestione della comunicazione per gallerie d’arte e per associazioni culturali, come mai la scelta di lasciare il mondo della moda?

Non ho mai abbandonato la moda, semmai potrei dire di aver concluso un percorso formativo nelle aziende di moda. Ad un certo punto ogni professionista sente il bisogno di creare qualcosa di suo, slegato da dinamiche imposte, ma mi aspetto ancora tante sorprese dalla vita. Il mondo dell’arte, della cultura e del sociale sono aspetti fondamentali che completano il mio percorso, è straordinario accorgersi di quanto la creatività possa essere applicata in ambiti che pensavo non mi toccassero così da vicino.

Attualmente sei docente del corso in “Fashion Marketing & Digital Communication” qui in Accademia, quali solo le differenze tra il praticare e l’insegnare questa professione?

Pensare di poter trasferire le proprie esperienze a chi decide di intraprendere un cammino simile al tuo è per me oggetto di grande soddisfazione; il saperlo fare dipende in gran parte dalla nostra attitudine a comunicare nel modo giusto ed all’esperienza che solo il tempo e la passione possono darti.

A giugno porterai i tuoi studenti a Firenze per il Pitti, come vi state preparando per questa esperienza?

Ho accettato di accompagnare alcune mie allieve a Firenze in occasione del Pitti perché credo sia fondamentale per loro avere un primo approccio realistico con il mondo della moda alla luce di quanto studiato durante l’anno. Firenze è la mia seconda casa, sarò orgoglioso di fare da Cicerone alle ragazze che non hanno ancora visitato questa splendida città d’arte. Faremo tappa in vari musei di moda e manifestazioni tematiche, respirando il mood che Pitti ad ogni edizione riesce a trasmettere per le strade affollate da appassionati e professionisti del fashion system.


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