Giancarlo Leone: "Sanremo nel 2014 non costerà un solo euro di canone, dal 2015 sarà in utile" (Corriere della Sera)

Creato il 18 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Giancarlo Leone, direttore di Rai 1: si parla di una crisi della sua rete. In termini di ascolti, prima di tutto.«Qualche cifra per ragionare. Nel 2013, nonostante i new media, la platea tv è cresciuta. Ventisei milioni nel prime time, con +30 mila persone, e 12,8 milioni nell’intera giornata, con +160 mila. È stato anche il primo anno in cui il digitale terrestre ha espresso tutta la sua forza, con 100 canali gratuiti che competono con i sei generalisti principali Rai-Mediaset, grazie anche alla forza della piattaforma satellitare. Quei sei canali generalisti hanno perso nel complesso quasi il 3,5%. Rai 1 avrebbe potuto partecipare al calo e invece ha mantenuto gli ascolti 2012, con il 19,1% nel prime time, con appena -0,2%: e nel 2012 avevamo gli Europei di calcio che per Rai 1 valgono un punto. Canale 5 è al 15,3% con -0,7%. A conti fatti, Rai 1 chiude il 2013 con un aumento di mezzo punto».
Su Rai 1 la fiction è andata molto bene. Meno l’intrattenimento.«E invece c’è stato un bel gioco di squadra. In primavera la fiction ha raggiunto una media del 23,4% di ascolti e l’intrattenimento il 21,8%, in autunno l’intrattenimento il 23% e la fiction il 19%. Vorrei ricordare, uno per tutti, il successo di Carlo Conti che con l’ultima puntata di “Tale e quale show” ha totalizzato il 30%. Dati importanti per un sistema che si sta trasformando e in cui, come negli altri Paesi, l’offerta tematica è sempre più appetibile».
E i contenitori del mattino e del pomeriggio? Hanno cambiato filosofia ma hanno sofferto negli ascolti.«Abbiamo mantenuto i marchi consolidati di “Unomattina” e “La vita in diretta”. Al di là del ricambio dei conduttori, ora prevale l’attenzione all’attualità, al costume, alla società rispetto alla cronaca nera, come avveniva prima. Scelta non subito premiata negli ascolti. Poi le posizioni sono state ben riguadagnate. Confermando quanto sia utile e necessario lavorare perché la ricerca della qualità si leghi a ottimi ascolti: semplicemente perché è possibile. E poi adesso ci sarà Sanremo, il dato distintivo dell’annata Rai…».
Si parla di costi sempre molto alti, sui 18 milioni di euro.«Non siamo soliti confermare cifre che poi non sono mai state smentite. Ma anche quest’anno il Festival non costerà un solo euro di canone. Tutte le spese, ripeto, tutte, saranno finanziate dalla pubblicità. Eppure parliamo dello spettacolo più seguito dell’anno. Dal 2015 il Festival sarà in attivo. La convenzione con il Comune di Sanremo, che ora costa 7 milioni alla Rai, scenderà nel prossimo triennio a 5,2 milioni. Il Festival costerà sempre meno e produrrà utili per la Rai».
C’è polemica (anche politica) sui compensi di Fabio Fazio.«Quando un programma è interamente pagato dalla pubblicità ed è visto mediamente da 13 milioni di spettatori con ascolti vicini al 50%, non credo ci siano polemiche che tengano».
Gli ospiti principali del Festival 2014 dovrebbero essere Gino Paoli e Claudio Baglioni. Lo conferma?«Abbiamo il vincolo del silenzio fino alla presentazione del 4 febbraio. Non sono abituato a smentire fatti difficilmente smentibili. Posso augurarmi che tutto si verifichi».
Dovrete anche festeggiare i 60 anni di storia della Rai.«Lo faremo, rispettando la peculiarità musicale del festival».
Si parla insistentemente di Raffaella Carrà come guest star proprio nella serata dedicata alla storia della Rai.«(sorride) Raffaella è indiscutibilmente un pezzo della nostra tv e una serata con lei sarebbe straordinaria. Se vorrà venire al Festival, sa che le nostre porte sono sempre aperte…».
E invece Pippo Baudo?«L’anno scorso abbiamo anticipato i 60 anni della Rai dedicandogli un importante tributo come ospite unico. Ha inaugurato in anticipo i festeggiamenti del 2014».
La polemica tra Baudo e Vespa? Che ne pensa?«Ho parlato con entrambi. Ho ricordato a Pippo che quella puntata di “Porta a porta” non era il festeggiamento ufficiale della Rai ma solo uno dei tanti appuntamenti. Così come ho detto sinceramente a Bruno che sarebbe stato meglio non rilasciare certe dichiarazioni».
Anche Renzo Arbore è un grande pezzo di storia della Rai…«Renzo è un invitato stabile. Conoscendo il suo perfezionismo non credo che verrà. In compenso stiamo lavorando a un nuovo progetto televisivo per il suo ritorno a Rai 1. Spero che veda presto la luce. Mi auguro anche prima dell’estate».
Intervista di Paolo Contiper "Corriere della Sera"

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