Gianfranco Zola, l'ombra di Diego

Creato il 15 marzo 2014 da Antonoce

foto: www.twb22.blogspot.com


E' il caso di definirlo l'ombra di Diego, o Diego allo specchio, considerando che amava calciare con il piede destro, invece del sinistro come el pibe de oro.
Gianfranco Zola era predestinato ad avere legami con Maradona. quando giocava ancora nella sua Sardegna, con l'Oliena, gli avevano già affibbiato il soprannome di Maradona della C. Forse fu per questo che Luciano Moggi, allora direttore sportivo del Napoli, lo notò, per portarlo all'ombra del Vesuvio, per crescere all'ombra di Diego e sostituirlo in caso di necessità. Con il Napoli Zola conquista uno scudetto, il secondo della storia azzurra, e una supercoppa Italiana.
A Soccavo, allenandosi con il più forte di tutti i tempi, Zola impara molto, migliora, e con il tempo, e con l'addio al Napoli da parte di Maradona, diventa un giocatore indispensabile per la formazione azzurra. Negli anni senza Diego, di inesorabile declino per la squadra azzurra, Zola è il faro che illumina le partite, disegna punizioni magnifiche, incanta con giocate da campione. 
Il primo anno senza Maradona e con Zola titolare va tutto sommato bene: il Napoli è guidato da un giovane Claudio Ranieri, e si classifica quarto. L'anno dopo, però, è un disastro: la formazione azzurra evita la retrocessione d'un soffio dopo l'esonero di Ranieri e l'arrivo in panca del redivivo Ottavio Bianchi. 
E' l'inizio della fine del periodo aureo del Napoli: l'anno dopo Zola viene ceduto al Parma proprio per fare cassa ed ovviare ai debiti contratti negli anni precedenti. 
Con il Parma Zona ha la possibilità di mettersi in mostra in più ampi palcoscenici, e consolida la sua presenza in nazionale. I mondiali del 1994, però, lo vedono come una vera e propria meteora. Il suo mondiale dura, infatti, pochissimi secondi, fin quando non esce per una espulsione davvero discutibile. in Italia Zona vive una sorta di dualismo con Roberto Baggio.
Successivamente incanterà poi l'Inghilterra, il Chelsea per la precisione, e quella lunga militanza, con il numero, 25, gli varrà anche una importante onorificenza da parte della regina.
il passato recente vede il suo ritorno in terra natia, vestendo la maglia del Cagliari, e poi la carriera di allenatore, che finora gli ha regalato poche soddisfazioni.
Il ricordo di Zola calciatore resta vivo nelle menti dei napoletani, da sempre attenti a riconoscere chi sa giocare a calcio, e fa della fantasia e l'estro la sua

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