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Gianni Palagonia, Il Silenzio: inchieste di mafia, terzo livello

Da Maurizio Lorenzi

Oggi pubblichiamo questo articolo decisamente interessante, tratto da www.goleminformazione.it.

Il cacciatore di burattinai

Riccardo Rossi

Gianni Palagonia, nel libro “Il Silenzio”, racconta la sua storia di poliziotto siciliano costretto ad abbandonare la sua terra “inseguito” da una criminalità che non è solo mafia, ma soprattutto organizzazioni trasversali che controllano i centri della vita pubblica ed economica.

Gianni Palagonia, Il Silenzio: inchieste di mafia, terzo livello
Una vita spesa a combattere la mafia, le sopraffazioni, il terrorismo. Gianni Palagonia è un siciliano nato in una famiglia agiata. Un catanese doc che fin da piccolo ha desiderato indossare la divisa per difendere i più deboli, combattere la violenza. Poteva avere una vita tranquilla, con un lavoro molto ben pagato, invece ha scelto una strada molto più difficile, fare il poliziotto in prima linea. Gianni ha nel DNA la lotta al crimine, è nato per essere uno sbirro.

Non può nemmeno utilizzare il suo nome vero, perché lui è stato minacciato di morte dalla mafia ed è dovuto migrare nel nord dell’Italia e fare perdere le sue tracce. Negli anni Novanta diversi servitori dello stato sono stati trucidati dalla mafia: giudici, poliziotti, giornalisti. A lui è stato detto, senza mezzi termini, di andarsene e che avrebbero ucciso la sua famiglia. Sì, perché la malavita ha segnato il suo nome: troppo impegno ha profuso per combattere il crimine. A malincuore ha lasciato la sua città natale, ma ha continuato a combattere la criminalità anche a Roma, e nelle apparentemente pacifiche città del nord dell’Italia.

Scopre legami ancora più grandi: nel Sud c’è la manovalanza e nel nord si riciclano i soldi di affari illeciti, si fa business. A Roma si tessono grandi trame tra politici, massoneria e un altro livello, quello degli intoccabili, quelli di cui non si può nemmeno parlare. Fa parte del reparto investigativo che lotta contro le nuove Brigate Rosse e partecipa attivamente nel dare il colpo finale a un terrorismo che diventava nuovamente pericoloso. Questa è forse l’unica guerra che riesce a vincere, perché nelle altre, in realtà, lo Stato Italiano non sembra interessato alla vittoria finale, ma solo a vittorie di Pirro.

Gianni Palagonia, Il Silenzio: inchieste di mafia, terzo livello
Nella sua carriera ha ricevuto numerosi premi: due Encomi solenni, tre Encomi e sei parole di Lode e un avanzamento al grado superiore di Assistente Capo per meriti straordinari. Va a fondo nelle sue inchieste e scopre… troppo. Fino a quando a cadere nella rete sono i pesci piccoli, il poliziotto ha mano libera, ma quando tocca il livello dei politici, degli economisti, tutto si blocca. La casta non si deve toccare, di tanto in tanto c’è un colpevole che paga per tutti, e mai troppo in alto. Gianni è un uomo molto buono che crede nella sua divisa e non è solo un investigatore, ma anche un uomo che aiuta chi è in difficoltà. Aiuta famiglie in povertà, cerca il lavoro a un amico per strapparlo alla disperazione. Si spende come può per dare sostegno, speranza alla gente, lotta oltre la sua divisa. Gianni, se hai modo di conoscerlo, ti colpisce per la sua mitezza, per gli occhi limpidi. Non ti sembra un super poliziotto, ma solo un uomo che crede nella giustizia e nei valori veri. Al primo posto mette la famiglia poi il lavoro e poi gli amici. Gianni è un poliziotto nell’anima, lotterà fino alla fine, fino all’ultimo respiro.

Gianni Palagonia, Il Silenzio: inchieste di mafia, terzo livello
E per combattere questo mostro tentacolare, è diventato anche uno scrittore e ha già pubblicato due libri. Il primo, “Il Silenzio” edito dalla Piemme ha venduto decine di migliaia di copie tanto da diventare un best seller in Italia ed è stato tradotto anche in Olanda e in Germania, dove ha venduto ben 15mila copie. Il secondo libro “ Nelle Mani di Nessuno”, che tocca temi più scottanti, ora è introvabile. Leggendo i suoi libri, ti accorgi che tra i tanti talenti, Palagonia ha anche quello del narratore, con abili tratti di penna racconta la storia degli ultimi anni dell’Italia, ma anche la sua vita. Per far conoscere il mestiere del poliziotto è stato anche testimone presso le reclute, lasciando segni indelebili. E’ disponibile con i giovani con testimonianze nelle scuole, parla ai ragazzi difficili, non per fare la morale ma per aprire loro gli occhi. Ha anche un sito http://www.giannipalagonia.it/web/ e una pagina facebook, dove offre la sua memoria storica su tutti i fatti di mafia.

Lo stress del suo lavoro, e forse più ancora l’amarezza di alcuni suoi aspetti, hanno causato a Gianni anche un ictus: rappresenta il vero cuore dell’Italia, anche se ferito continua a pulsare, e state pur certi che non si fermerà mai.

Link facebook http://www.facebook.com/gianni.palagonia

Riccardo Rossi


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