Giannini vs Floris, da settembre la sfida più attesa nei talk

Creato il 06 agosto 2014 da Digitalsat

Sarà una delle sfide più attese della stagione tv, combattuta a colpi di ospiti e di share, tra inviati sul campo, caccia all'esclusiva e occhio ai social network. Massimo Giannini a Ballarò, padrone di casa nel salotto di cui è stato un habituè, contro Giovanni Floris 'transfugà su La7. Entrambi - con ogni probabilità - in onda dal 16 settembre, il primo impegnato in questi giorni a dare una sua impronta all'approfondimento del martedì, punto di forza del palinsesto di Rai3, che non cambierà nome, il secondo a plasmare la sua nuova creatura, alla conquista di un pubblico diverso puntando anche a ritrovare il 'suò. Top secret il titolo: sfumata l'ipotesi 'Abracadabrà,

Floris - stando ai rumors - potrebbe accendere un 'Radar' su La7. Quel che è certo è che a fare da copertina al programma saranno le incursioni cult di Maurizio Crozza. «Dopo 28 anni straordinari a 'Repubblicà, di cui 10 anni da vicedirettore, ho pensato che fosse davvero il momento di rimettersi in gioco», dice all'ANSA Giannini, che approda in Rai con un contratto biennale. «Ballarò è una magnifica scommessa, che riflette fino in fondo la mia idea di giornalismo: l'analisi e l'approfondimento, ma sempre a partire dai fatti, dai numeri, e soprattutto dalle notizie». Dunque meno parole e più fatti, con gli inviati sempre sul campo, alla ricerca di notizie ed esclusive, spazio ai social network, massima attenzione all'economia, mentre lo studio proverà a sfuggire ai rituali delle liti tra gli ospiti di turno.

Obiettivo, realizzare un programma dalla forte identità politica. Bocche cucite sul compenso: indiscrezioni non confermate parlano di un cachet che oscillerebbe tra i 400 e i 450 mila euro all'anno. Si tratta in ogni caso di una cifra inferiore - fanno notare fonti di Viale Mazzini - rispetto a quella percepita da Floris (650 mila euro all'anno). L'Usigrai, che con il segretario Vittorio di Trapani ieri ha protestato per l'arrivo di un esterno a Viale Mazzini in epoca di spending review, oggi torna a incalzare il direttore generale Luigi Gubitosi: «Deve fare chiarezza sui contenuti precisi dell'accordo contrattuale: serve la massima trasparenza, non ci si può trincerare dietro il presunto segreto industriale».

«Credo che il servizio pubblico radiotelevisivo - dice invece il direttore di Rai3 Andrea Vianello in un'intervista al Corriere della Sera - debba sia mettere il luce le risorse aziendali che diventare riferimento delle migliori potenziali professionali esterne. È successo con Gad Lerner e Michele Santoro. Comunque tecnicamente va via un esterno Rai, Floris, e arriva un altro esterno». Floris intanto è al lavoro con la sua squadra di fedelissimi, autori e redattori, più un gruppo di giovani programmisti, al nuovo talk show del martedì sera di La7, ma anche alla striscia quotidiana di venti minuti che andrà in onda dal lunedì al venerdì prima del tg delle 20 di Enrico Mentana. L'idea è di rinnovare l'impianto del talk show, evitando il clone di Ballarò ma mantenendone alcuni punti cardine, come la copertina di Crozza e in sondaggi di Nando Pagnoncelli. Alla messa a punto del nuovo studio, ospitato negli studi Elios di via Tiburtina, stanno lavorando lo scenografo Marco Calzavara, il fotografo Michele Mignanelli e il regista Duccio Forzano (che ha firmato anche il festival di Sanremo di Fabio Fazio). Si studia un ambiente a 360 gradi, con il pubblico sui diversi lati e un'impronta più tecnologica, con numerosi schermi e monitor e riprese con macchine speciali. Le luci si accenderanno a metà settembre. Poi il verdetto passerà ai telespettatori.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :