Magazine Asia

Giappone: condanna a morte per l’ideatore dell’attentato alla metropolitana di Tokyo

Da Nippolandia
Metro di Tokyo

Metro di Tokyo

E’ terminato il processo a Chizuo Matsumoto (alias Shoko Asahara), capo della setta Aum Shinrikyo, che nel 1995 ha organizzato un attentato col gas nervino nella metropolitana di Tokyo ed ha causato la morte di 13 persone e l’intossicazione di diverse migliaia di persone. Asahara è stato condannato a morte, insieme ad altri 13 appartenenti alla setta Aum Shinrikyo. E si torna a parlare della pena capitale in Giappone. Amnesty International ha lanciato un appello chiedendo a tutti di inviare una lettera, prima dell’11 gennaio 2012, al Ministro della Giustizia giapponese, Hideo Hiraoka, per chiedere di non giustiziare Asahara e gli altri adepti della setta che si trovano nel braccio della morte e di introdurre una moratoria delle esecuzioni per arrivare all’abolizione della pena di morte in Giappone. Dall’ultima esecuzione è passato più di un anno: risale infatti al 28 luglio 2010. Ora non c’è più nulla che ostacola l’esecuzione degli adepti della setta, responsabili dell’attacco nella metropolitana di Tokyo. Secondo la legge, infatti, le esecuzioni delle persone condannate per lo stesso reato non possono essere svolte prima della fine dell’ultimo processo. E l’ultimo processo si è concluso lo scorso 21 novembre. Così molti ora si aspettano l’arrivo di queste nuove esecuzioni. L’appello di Amnesty International servirà a qualcosa? Così Murakami Haruki nel libro Undergound racconta il reato commesso dagli esponenti della setta nella metropolitana di Tokyo: “È il 20 marzo del 1995, un lunedì. Una bella mattina di sole primaverile. Ieri era domenica e domani, l’equinozio, sarà un giorno festivo. Magari potevate fare il ponte. Purtroppo, per molte ragioni non potete concedervi questa vacanza. Per questo vi siete svegliati all’ora solita, vi siete  lavati, vestiti, e siete andati alla stazione della metropolitana. Poi come sempre avete fatto la fila per salire su uno dei treni e andare in ufficio. Una mattina come tutte le altre, senza nulla di speciale. Un giorno come tanti della vostra vita. Ma degli uomini dissimulati tra la folla, con la punta degli ombrelli appositamente affilata, perforano delle sacche di plastica piene di uno strano liquido…”. (Fonti: Uaar.it, Osservatoriosullalegalita.org, Corriere.it)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines