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Giappone: Nikkei a -6,35%...I QE-spasmi peggiorano e si trasmettono in giro per il Mondo

Creato il 13 giugno 2013 da Beatotrader
Giappone: Nikkei a -6,35%...I QE-spasmi peggiorano e si trasmettono in giro per il Mondo La borsa Giapponese in questo momento è a -6,35% a 12.445pt...solo 20 giorni fa stava a 15.600 punti.
Dei QE-spasmi Giapponesi ho già parlato nel mio post
Giappone: il Nikkei tira uno sciacquone da -7,3%...mentre la Cina torna in Contrazione
e della strategia QE-Banzai ho già parlato nel mio post
Se una BoJ-farfalla-gigante sbatte le ali a Tokyo...crea uno Tsunami che ti fa salire anche BTP, OAT&Canistracci Oil...
La differenza è che prima il Giappone si faceva le sue piste per conto suo, da -7% +5% etc
adesso invece il contagio si sta allargando
Le borse emergenti e le valute emergenti si stanno sfrantucando in giro per il Mondo
in questo momento per esempio Shangai ed Hong Kong sono a -3%
Dopo 3gg consecutivi di netta discesa il ns. FTSE MIB segna sui futures un'apertura a -2%
La più grande Bolla della Storia ovvero quella sui Bond...sta scricchiolando un po' ovunque e rischia di trascinarsi dietro tante tante altre Bolle...
Ecco un quadro della situazione:.....................
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Gli indici azionari, i bonds e soprattutto le valute emergenti stanno tutti franando, in particolare Brasile (-21% l'indice di borsa Bovespa più un altro -8% della valuta (solo quest'anno perchè dal massimo ha perso quasi il 50%!),
ovviamente la Cina continua sempre a franare, Hong Kong che la segue, il Sudafrica che è il peggiore assieme a Cina e Brasile, poi Russia e ora anche Thailandia, Messimo, Indonesia, Filippine e solo l'India ha perso un poco di meno. (fonte COBRAF)
....Chi abbia dei fondi obbligazionari emergenti si ritrova delle perdite quest'anno, il dollaro sta stritolando le valute emergenti da un paio di mesi, specialmente il Rand, la Rupia, il Real brasialiano e anche la rupia indonesiana e il rublo, ma ora persino le valute "forti" come il peso messicano e cileno stanno cedendo....
....Ci sono da ieri rumors di un paio di fondi hedge che saltano per aria perchè hanno "margin calls" (sforamento dei margini della leva finanziaria che usano) sullo Yen. Quando lo Yen da dicembre-gennaio aveva cominciato a franare a causa della nuova politica del governo del Giappone di QE tanti fondi si sono buttati sul trade di vendere short lo Yen e ora che di colpo lo Yen è rimbalzato del 9% alcuni che usavano molta leva sono in crisi.
Oltre all'inversione improvvisa dello Yen hai cedimenti dal 12% al 20% circa medio di molte borse emergent ed asiatichei da maggio in poi: il Nikkei innanzitutto (che è sceso del -21% dopo esser salito del 60%) e poi Brasile, Russia, Cina, Hong Kong che però erano già deboli da fine anno scorso e poi le borse emergenti più forti come Indonesia e Thailandia che anche loro hanno perso di colpo dei 12 o 15% (da fine maggio)
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....Due i segnali che fanno temere per un epilogo in stile 1994: la mancata rotazione dai bond all’azionario e il rialzo continuo nei rendimenti. 
Partiamo da questi ultimi.
Dal 6 giugno a ieri lo yield del Treasury a 10 anni aveva preso 28 punti base (addirittura il trentennale è al massimo da 14 mesi), quello del Bund pari durata 18 punti base, il rendimento del decennale giapponese 9 punti base e quello turco addirittura 83 punti base.
A fronte di questi chiari segnali di vendita sui mercati obbligazionari, dal 6 giugno a ieri l’indice S&P 500 aveva perso il 2%, il Nikkei il 5,5%, l’Ibex il 5%, il Ftse Mib il 4,8% e l’Ase di Atene quasi l'11%.

......Una cosa è certa, a mio avviso: i paesi periferici dell’eurozona non potranno sfuggire dalla crescente volatilità dei mercati. Troppi i fattori sul tappeto: la Fed che non offre garanzie sulla prosecuzione delle misure di stimolo, la Bank of Japan che semplicemente resta a guardare i rendimenti dei bond nipponici salire e il Nikkei schiantarsi quasi in territorio da bear market ufficiale e l’eurozona che non presenta alcun miglioramento dal punto di vista dei dati macro.
Martedì il rendimento del decennale greco ha preso 63 punti base salendo al 10,22%, quello portoghese 34 punti base al 6,59%, quelli italiano e spagnolo 7 punti base salendo rispettivamente al 4,34% e 4,66%.
....Ultimamente un senso di calma ha pervaso i mercati obbligazionari dei paesi periferici.
Comunque sia, l’aumento a livello globale dei rendimenti dei bond, che ha portato con sé anche un aumento degli yields nei periferici, ci ricorda che presto i fondamentali potrebbero tornare a contare ancora.
Attualmente, i periferici sono ben lontani dall’essere stabilizzati.
Non c’è ritorno alla crescita, i tassi di disoccupazione stanno salendo a livelli socialmente inaccettabili e le proiezioni sul debito continuano a essere riviste.
Questa realtà economica ci suggerisce che i mercati finanziari potrebbe risvegliarsi brutalmente dallo stato d’animo compiacente avuto finora. La calma, come quella attuale, non è reale”
....In una nota, il capo economista di Citi per l’Europa, Willem Buiter, parla a chiare lettere di debiti sovrani in traiettoria ormai insostenibile per Cipro, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. Paesi che per Citi dovranno affrontare - tutti, più la Slovenia - una ristrutturazione del debito entro il 2017.
......il caso Grecia è ben lungi dall’essere risolto, non ce lo ricorda solo il crollo del prezzo del nuovo bond ristrutturato, ma anche il fatto che ieri Msci ....ha operato un downgrade della Grecia, portandola allo status di “Paese emergente”, a causa principalmente del crollo dell’83% della capitalizzazione della sua Borsa dal 2007 a oggi......il rischio che comporta operare in Grecia sia pari a quello di un Paese emergente e non sviluppato. .......
“Il downgrade riporta la Grecia quasi all’inizio della sua triste epopea ed è un chiaro segnale che la crisi in Europa e ben lungi dall’essere terminata”.
.....(fonte: Mauro Bottarelli)
Mi verrebbe da dirla con un proverbio: se tiri troppo la corda...poi si spezza...
(per es. Dow Jones da 12.500 a 15.500 in 5 mesi)
Oppure potremmo dirla con un gestore Hedge Funds: "ho iniziato a vendere perchè non c'era più niente da comprare ad un prezzo appetibile"...
Comunque monitoriamo questi QE-spasmi: vi aggiornerò, come sempre con sviluppi ed interpretazioni.
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