“Giardini e no” di Umberto Pasti, edizioni Bompiani
Recensione a cura di Zarpellon Maurizio
Quando si fa la prima recensione?
Bah, forse quando un libro piace tanto da doverne parlare a tutti.
Per me che sono solo un giardiniere, le letture sono maniacalmente ristrette al campo della botanica e della natura, quindi dei giardini. I miei scaffali di libri, sono zeppi di libri di giardinaggio, piante e affini e anche la sezione di narrativa ha come tema portante il giardino e le piante. Entrare in libreria alla ricerca di un romanzo ambientato in un giardino…Ecco l’ultimo stadio per il maniaco dei fiori!
Quello che però ho letto in questa settimana d’inizio autunno non è un romanzo ma un gustosissimo libro che si propone come “manuale di sopravvivenza botanica”. “Giardini e no”, di Umberto Pasti, edizioni Bompiani, èironico, sarcastico e perfino sogghignante le abitudini dei cultori del giardino. Finalmente qualcuno che non ci prenda troppo sul serio (noi giardinieri…), disegnando ritratti spietati dei proprietari e dei loro giardini. Probabilmente, non tutti saranno d’accordo ma come si fa a negare l’esistenza di giardini status simbol, fatti da milionari a cui importa solo di apparire, o del porno giardino, in cui l’esagerato utilizzo dei fiori (quindi degli organi di riproduzione per eccellenza) non è altro che un inno al sesso? Si va quindi dai giardini fatti per mostrare a quelli incauti, ma talvolta trionfali dei benzinai, si proprio quelli che nascono tra una latta d’olio in disuso e un copertone riempito di terra e zinnie, grasse per gli ottani in esubero.
Fantastico Umberto Pasti, di lui si sa tutto, dalla collaborazione alla “Voce” di Indro Montanelli, alle pubblicazioni per Il Saggiatore, inutile aggiungervi altri argomenti…che esalterebbero la cultura e le passioni non giardiniere del personaggio.
Ah, dimenticavo…I disegni all’interno e di copertina sono dell’artista parigino Pierre Le Tan.