lucca, dieci di mattina, in macchina aspettando un semaforo. HDC guida e io mi guardo intorno.
vicino a me un aitante giardiniere sistema un’aiuola.
è alto, abbronzato, muscoloso, forte e deciso. i capelli cortissimi, il sudore gli imperla la fronte.
“epperò… mica male il giardiniere…”
“è gay”
“come lo sai?”
è tutto perfettino, vedi? è tutto bello, magro, fisico perfetto, di sicuro è gay
guardo poco più in là, sull’aiuola di fronte, su un tagliaprato, un panzone, è intento a segare l’erba.
anche lui è sudato ma il sudore non lo imperla: il sudore gli appiccica semplicemente i capelli radi alla fronte grassa. una maglietta blu copre appena la panza rotonda come un popone, i pantaloncini corti scoprono due cosce flaccide e i piedi tozzi sono rinchiusi in due ciabattacce.
“starà con lui il mio giardiniere?”
“scherzi? lui è etero, non vedi come è maschio?”
“non è maschio, è solo brutto”
“appunto”.