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Giardino di Boboli
Alzi la mano chi, anche per una volta, non ha mai visitato il Giardino di Boboli a Firenze. Tutti, più o meno, durante la giovinezza o le gite scolastiche, hanno almeno fatto un breve sortita presso uno dei parchi storici più belli e più famosi d’Italia e del mondo. Il Giardino di Boboli costeggia una delle antiche residenze rinascimentali della città, Palazzo Pitti, da cui si apre proprio l’ingresso principale del Parco. Il Giardino è realizzato secondo uno stile rinascimentale e secondo i criteri del giardino all’italiana, dove il verde si intreccia con statue e fontane. Per queste caratteristiche, il Giardino di Boboli può essere considerato un vero e proprio museo a cielo aperto, a cui si aggiunge la galleria di opere da museo presenti anche a Palazzo Pitti. Il Giardino di Boboli è un modello di architettura ordinata, armoniosa e lineare, un vero tripudio di arte e natura che vale la pena ammirare e visitare almeno una volta nella vita.
Caratteristiche
Storia
La storia del Giardino di Boboli è molto più antica di quanto si possa immaginare. L’acquisto della proprietà su cui in seguito sarebbe stato costruito il Giardino risale infatti al 1341. Il nome Boboli deriva probabilmente dagli antichi venditori, ovvero la famiglia Borgolo, da cui nel 1418, Luca Pitti ( banchiere toscano) acquistò degli orti. Su queste stesse superfici, quaranta anni dopo, sarebbe stato costruito l’omonimo Palazzo che costituisce la via di accesso principale al Giardino. L’area verde nacque proprio come il giardino che apparteneva al palazzo del Granducato di Toscana. Lo stesso Giardino è collegato anche al Forte Belvedere, un avamposto militare che serviva per proteggere la famiglia reale. Il Palazzo di accesso al Giardino prese il nome della famiglia che lo fece costruire ( Pitti), famiglia che era nota rivale dei Medici. Eppure, a seguito di alterne vicende, Palazzo Pitti venne acquisito dai Medici nel 1549. A concludere l’affare fu Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo de Medici. Grazie alla proprietà medicea, il Giardino venne abbellito, ampliato e ulteriormente restaurato. In seguito, Palazzo Pitti divenne anche la residenza dei Savoia. Nell’estate del 2013 ha anche ottenuto il meritato riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità.
Paesaggio
Il paesaggio del Giardino di Boboli si sposa con la forma dell’area verde, impostata come una sorta di triangolo allungato con forti pendenze da cui si diramano due assi principali perpendicolari che conducono alla Fontana del Nettuno. Al centro degli assi e oltre si assiste a un paesaggio fatto di piccoli e grandi viali, terrazze, sentieri, radure, statue, giardini con recinto e padiglioni che sembrano ricreare ognuno ambienti singoli e molto particolari. L’ampiezza di paesaggi ed ambienti all’intero del Giardino di Boboli fa usare spesso il termine “ Giardini di Boboli”, perché le aree verdi identificate come “giardini” sono più di una. In alcune di queste si trovano radure boscose, statue anche bizzarre, filari di cipressi, siepi, fitti boschetti chiamate “ragnaie”, che servivano per catturare in volatili, siepi di bosso, alberi ad alto fusto, lecci, cipressi, fontane e balaustre.