Giacomo nel 1971 aveva un paio di anni; era biondo, pacioccone, bianco e rosa e indubbiamente molto vispo; un bel bambino sano. E come diceva mio padre, anche “bello mosso”, tant’è che un bel giorno muovendosi esageratamente, mentre espletava i suoi bisogni riuscì a rompere il vasino di plastica che lo sosteneva.
Il vasino sul quale era seduto era costruito con quella plastica che allora, la si poteva definire veramente infrangibile. Rompendosi, la parte più appuntita e tagliente gli si conficcò dietro alla coscia, procurandogli una profonda ferita sanguinolenta. Era un brutto taglio a forma di ypsilon che nel tempo si spostò allocandosi fin dietro al ginocchio…si diventa grandi, la pelle si sposta, ma le cicatrici guarendo, pur divenendo meno visibile, restano.
Guglielmo