Vi ricordate l’articolo in cui vi ho parlato di “Mostri degli Abissi”? No? Allora vi metto un link per rinfrescarvi la memoria. In quell’articolo parlai delle strane creature che popolano gli abissi marini, esseri grandi e inquietanti certo, ma non sono nulla se paragonati ai veri mostri che avremmo potuto incontrare nelle acque del passato. Iniziamo con questo:
lo riconoscete? È un bellissimo castoro europeo! E in effetti non è un mostro, non è marino né tantomeno un gigante, o meglio lo è solo fra i roditori: infatti il Castor fiber può raggiungere i trenta chilogrammi di peso. I castori vivono circa quattro anni e nell’arco della loro esistenza costruiscono una diga per sbarrare un fiume e creare un vero e proprio lago artificiale. Questo comportamento così sofisticato rappresenta un efficacie difesa dai predatori, infatti i nidi vengono costruiti al centro del lago con un entrata sotto il pelo dell’acqua. Un’altra particolarità è che il castoro è uno dei pochissimi mammiferi monogami, ovvero che mantiene lo/a stesso/a compagno/a per tutta la vita. Immagino che ora vi chiederete cosa c’entri col titolo, allora guardate qui:
No: non è un’immagine in prospettiva. Nella foto si può vedere la ricostruzione di un Castoroides ohioensis, o castoro gigante, un roditore che abitava il Nord America nel Pleistocene e che poteva raggiungere i due metri e mezzo di lunghezza. Un roditore bello grosso, anche se non è il più grande conosciuto, ma ve ne parlerò in un altro articolo. Il peso del castoroide si aggirava intorno ai cento chilogrammi di peso e aveva denti incisivi di quindici centimetri. Purtroppo si sa poco su questo esponente della Megafauna, che si estinse circa diecimila anni fa, al termine dell’ultima era glaciale.
Alcuni ritrovamenti fossili fanno pensare che anche il castoroide costruisse delle dighe, in modo similare ai castori attuali.
Passiamo ad un altro colosso d’acqua dolce:
esatto: è un colossale coccodrillo! Il Sarcosuchus imperator è un antenato degli attuali coccodrilli vissuto nel Cretacico, circa 110 milioni di anni fa. Il Sarcosuco doveva pesare circa 10 tonnellate e raggiungeva la lunghezza di 12 metri. Le sue terrificanti fauci contenevano 100 denti di varia misura, i più lunghi dei quali sfioravano i 15 centimetri. Cosa Mangiava? Dinosauri ovviamente!
Per farsi un’idea delle sue terrificanti dimensioni: il più grande rettile attualmente esistente sulla Terra è il Crocodylus porosus, o coccodrillo marino, che vive nella parte orientale dell’Oceano Indiano. La sua massima lunghezza è di 7 metri, mentre il peso massimo si aggira intorno ai 1300 chilogrammi: sarebbe una preda del Sarcosuco, se esistesse ancora.
Sì: è un dente di squalo lungo 17 centimetri. Per l’esattezza, un dente di Carcharodon megalodon, uno squalo estinto da circa due milioni di anni. Come ci dice il nome, è stato inserito nel genere Carcharodon per via della somiglianza dei suoi denti con quelli del Carcharodon carcharias, meglio noto come Squalo Bianco, ma studi recenti sembrano indicare una parentela molto meno stretta fra queste due specie, così è stato istituito il appositamente il genere Carcharocles. Purtroppo, gli studi sono ancora in corso e l’esatta classificazione del megalodonte è ancora incerta. Per farsi un’idea delle sue reali proporzioni:
Questo colosso pieno di denti popolava tutti i mari e prediligeva acque non troppo profonde. Sembra che i piccoli nascessero in baie protette e si avventurassero in mare aperto solo una volta raggiunte ragguardevoli dimensioni. Si cibava di balene a altre prede grandi prede. Alcune voci criptozoologiche vorrebbero il megalonte ancora vivo e vegeto, ma nessun studio della zoologia ufficiale le ha mai confermate, anzi, sono state smentite più volte.
E ora parliamo di dinosauri, che ovviamente non potevano mancare in un articolo sui giganti del passato! Però dobbiamo fare una premessa: quando si parla di dinosauri non si è mai sicuri di niente. Mi spiego meglio: i ritrovamenti di scheletri completi sono estremamente rari, infatti quelle che si possono ammirare nei musei sono di solito ricostruzioni ipotetiche basate sui dati dedotti dai paleontologi. Inoltre, è capitato più volte che resti classificati come due specie distinte si siano poi rivelati parti dello stesso animale, o che fossili ritenuti della stessa specie siano invece parti di sue animali diversi. Quindi, nel momento in cui scrivo questo articolo il dinosauro marino più grande della storia è ritenuto essere questo:
è un ittiosauro e precisamente è la ricostruzione di uno Shonisaurus sikanniensis. Poteva raggiungere i 21 metri di lunghezza e le 40 e più tonnellate di peso. I suoi resti sono stati trovati in alcuni bacini fossiliferi del Nord America e dell’Himalaya. Si è estinto nel Triassico superiore, circa 210 milioni di anni fa.
La sfilata dei giganti non finisce qui ma continua nei prossimi articoli: continueremo a scoprire quanto era aliena la Terra del passato!