Giganti dal Passato – Uccelli

Creato il 23 dicembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

Cosa vi verrebbe in mente se io dicessi la parola “uccelli”?
Dovrebbero venirvi in mente due categorie di animali:

Una di esserini piccoli e graziosi come il Pettirosso (Erithacus rubecula).

Un piccolo uccello cantore di massimo 22 grammi di peso e circa 7 centimetri di apertura alare;

E l’altra di predatori grandi e maestosi come l’Aquila Reale (Aquila chrysaetos).

Silenzioso ed efficiente predatore dall’apertura alare di 240 centimetri.

Permettetemi, come al solito, di stravolgere l’immagine comune presentandovi i più grandi e impressionanti uccelli che abbiamo mai popolato la Terra. Iniziamo da una specie facente parte dello stesso ordine dell’Aquila, l’Argentavis magnificens:

ovvero, il più grande uccello volatore conosciuto. I fossili di questa specie sono stati scoperti nel 2009 in Argentina, la particolarità sta nell’apertura alare, che poteva raggiungere i 10 metri! Questo “aereo piumato” abitava il Sud America fino al Miocene e si è estinto circa 6 milioni di anni fa.

E ora trattiamo altre tre enormi specie tutte inabili al volo, la prossima aveva addirittura perso del tutto le ali:

stiamo parlando del Dinornis novaezelandiae (Moa Gigante Settentrionale), appartenente alla famiglia dei Dinornitidi, volgarmente noti come Moa. Etimologicamente, il nome di genere Dinornis significa “terribile uccello”. Esistevano svariate specie di Moa, la più grande (quella in foto) poteva raggiungere i 3,6 metri di altezza e i 300 chilogrammi di peso, tuttavia è probabile che portasse il collo piegato in modo da tenere la testa al livello dei cespugli di cui si nutriva. La caratteristica più inusuale di questi uccelli era la totale assenza di ali: dato che vivevano su un isola priva di predatori e di mammiferi erbivori, durante l’evoluzione hanno perso le ali e aumentato la taglia a dismisura. Il Moa Gigante Settentionale visse nell’isola più a nord dell’arcipelago della Nuova Zelanda fino al XIV secolo, quando si estinse a causa della caccia intensiva cui lo sottoposero i Maori. Le altre specie, più piccole, si estinsero per lo stesso motivo fra il XVIII e il XIX secolo.

Passiamo a un predatore? Il Titanis walleri:

questo simpatico uccellino visse in Nord America durante il Pliocene, fra i 5 e i 2 milioni di anni fa. Era alto 2,5 metri e pesava circa 150 chilogrammi e, sebbene il cranio completo non sia stato ritrovato, il Titanis doveva avere un enorme becco a forma di ascia (ipotizzato in base alla conformazione del becco dei suoi parenti più prossimi). La sua caratteristica più peculiare erano le ali: essendo inabile al volo si erano adattate alla caccia, acquisendo un grande artiglio sull’unico dito, che invece nei volatori sostiene l’ala. Incontrare questo temibile predatore non sarebbe stata una bella esperienza (e probabilmente l’ultima): infatti usava inseguire le prede e abbatterle a forza di colpi del suo temibile becco.

Ma il più grande uccello in assoluto? Eccolo qua:

l’uccello elefante del Madagascar(Aepyornis maximus) poteva superare in 3 metri di altezza e i 450 chilogrammi di peso. Questo grande pennuto si estinse nel XVII secolo a causa della distruzione del suo habitat causata dalla massiccia colonizzazione del Madagascar. Ci si può fare un’idea delle sue dimensioni osservando un uovo completo conservato a Parigi che misura 390×327 millimetri e del peso di 12 chilogrammi; il suo volume è di 8 litri, quanto circa 7 uova di struzzo(Struthio camelus) o 180 di gallina(Gallus gallus domesticus).

Nel prossimo articolo, l’ultimo di questa serie, conosceremo i mammiferi più grandi della storia!


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