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Gigi Sanna in tribunale. A quando la Soprintendenza?

Creato il 08 dicembre 2010 da Zfrantziscu

Gigi Sanna in tribunale. A quando la Soprintendenza?

I piedini del bronzetto di Maimoni

I quotidiani sardi hanno parlato ieri dell'apertura del processo contro il professor Gigi Sanna e l'editore Silvio Pulisci, accusati dalla Soprintendenza archeologica di Sassari di aver consegnato in ritardo i famosi “piedini” di un micro bronzetto trovati nel 2008 nella spiaggia di Maimoni, nei pressi di Cabras. Sanna e Pulisci hanno sempre contestato l'accusa della Soprintendenza e spetterà al giudice dire chi abbia ragione, quando il 21 marzo riprenderà il processo ad Oristano.Chi conosce la correttezza e la professionalità dell'epigrafista Gigi Sanna e dell'editore Silvio Pulisci e, per converso, l'ostilità delle soprintendenze sarde nei confronti di studiosi in odore di eresia, non avrebbe dubbi nel dire chi abbia ragione e chi torto. Ma il mestiere del giudice è altro da chi con passione e sacrifici tende a rompere il silenzio assordate intorno alla scrittura nuragica. Che c'entra, si obietterà, la scrittura nuragica con un frammento di bronzetto, anzi, di una “figurina umana bronzea”, secondo l'eufemismo alquanto inibito usato dalla soprintendente Fulvia Lo Schiavo?Nulla. Ma invece è proprio essa, la scrittura nuragica, il dente su cui batte la lingua nel rapporto spedito dalla Dr Lo Schiavo al Comando Carabinieri della Tutela del patrimonio culturale di Li Punti. Quello che trovate in questa pagina (dovrete cliccarci sopra per ingrandirlo e leggerlo meglio). Vi si dice, fra l'altro, che “il comportamento ambiguo tenuto dai rinvenitori nel caso in essere non si discosta da quello abituale del prof Gigi Sanna, teso ad avversare l'operato di questo Ufficio per il mancato appoggio alle sue fantasiose elucubrazioni sulla scrittura nuragica”.

Gigi Sanna in tribunale. A quando la Soprintendenza?

Il rapporto della dr Lo Schiavo

Che Gigi Sanna sia un “ambiguo abituale” è una novità che dispiacerà molto agli avversari che gli rimproverano una rigidità per niente ondivaga e che invece si daranno di gomito elevando un peana per quel “fantasiose elucubrazioni sulla scrittura nuragica” che li sottrae all'obbligo di dimostrarlo.Grazie all'ipse dixit della soprintendente, ora dormiranno sogni tranquilli, nel calduccio dei loro prefabbricati. Mi resta il dubbio se sia consentito insultare una persona in un atto destinato a diventare pubblico e sarà, penso, una domanda che Gigi Sanna porrà a chi di dovere.La “figurina umana bronzea” (si dice bronzetto, dr Lo Schiavo, dovrebbe saperlo lei che ne ha scritto), oggetto della denuncia, lascia anche altrove il posto all'incubo della scrittura nuragica. Quella comparsa nelle “placchette bronzee” di Tzricotu e nei “due presunti tripodi bronzei, di tipo cipriota, detti provenienti dall'agro di Santadi e detenuti in mano ignota, ma anch'essi descritti e raffigurati nel volume Sardoa grammata del prof Sanna”. Curioso, Sanna, nel suo libro non dice affatto “di tipo cipriota”. Da dove ricava questa chiara attribuzione la Dr Schiavo, solo dalla non chiara fotografia pubblicata in Sardoa Grammata? Mah, complimenti allora.

Gigi Sanna in tribunale. A quando la Soprintendenza?

Quaranta anni fa, questo
segno compariva nella
Grotta verde di Alghero

Nel rapportino ai carabinieri, la soprintendente sollecita il Comando Tutela patrimonio culturale a dire a che punto siano le indagini sui due “misteri” di Tzricotu e Solarussa, sollecitate nel 2004 e nel 2005. Alla dottoressa Lo Schiavo deve esser passato di mente, certo, altrimenti già che c'era avrebbe potuto chiedere ai carabinieri di interessarsi, presso il suo collega di Cagliari, che fine abbiano fatto il frammento recante una iscrizione cuneiforme per un po' ricoverato nel Museo di Senorbì e il cosiddetto Brassard di Is loccis santus. E, magari, di chiedere alla soprintendente di Sassari che ne sia stato del coccio di Pozzomaggiore, della barchetta di Teti, del masso iscritto della Grotta verde di Alghero, della “misteriosa scritta” trovata a Capichera di cui parlò Videolina il 5 febbraio di quest'anno.Un giorno o l'altro qualcuno dovrà rispondere di questo ed altro davanti ai magistrati. Avere già pronti dei rapporti dei carabinieri potrebbe rendere più celere l'accertamento di quante scandalose omissioni, scomparse, sottovalutazioni sia lastricato il cammino dell'archeologia sarda. Altro che presunte ritardate consegne di figurine umane bronzee.  

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