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Giglioli Odoardo Hillyer, Pistoia – Madonna dell’Umiltà

Da Paolorossi

Pistoia - Atrio della Chiesa della Madonna dell'Umiltà - Foto tratta dal libro

Pistoia – Atrio della Chiesa della Madonna dell’Umiltà – Foto tratta dal libro “Pistoia nelle sue opere d’arte” – F.Lumachi, Firenze 1904

La Chiesa della Madonna dell’Umiltà è il capolavoro del Vitoni e nella quale le belle tradizioni dell’epoca Brunelleschiana rifioriscono con innovazioni geniali nel concepimento del grandioso tempio ottagonale e nell’atrio specialmente, dove la maggiore eleganza si accoppia così bene alla solidità più perfetta.

E, veramente, chi per la prima volta si affaccia a questa chiesa, prova vivissima la sensazione di trovarsi in un ambiente singolarmente armonico, in cui trionfano le belle linee d’uno stile che seppe fondere la grazia colla forza, la semplicità colla imponenza, producendo miracoli di eterna bellezza; stile che, purtroppo, poco più d’ un secolo dopo, doveva venir soprattatto da quel sovrabbondare di accessorii in cui quasi si perdettero le classiche tradizioni dell’ età aurea. Lo splendido atrio con le belle arcate laterali e la cupoletta in pietra decorata a cassettoni con rosoni nel mezzo, deriva, come La Madonna delle Carceri a Prato di Giuliano da Sangallo, dalla cappella Pazzi del Brunelleschi nel chiostro di S. Croce a Firenze, ed ha le stesse valve di conchiglie gigantesche nei pennacchi.

Esso prepara mirabilmente l’effetto del tempio maestoso in cui l’ornamentazione dell’ottagono per mezzo dei pilastri in pietra scannellati e delle ricche finestre bifore doppie, degradanti in ampiezza dal basso verso l’alto, è condotta con ordine bellissimo.

( Giglioli Odoardo Hillyer, Pistoia nelle sue opere d’arte  – F.Lumachi, Firenze 1904 )

Pistoia

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