Gina Nieri (Mediaset): ''Servono regole certe anche per il web''

Creato il 07 novembre 2013 da Digitalsat

«Anche nella rete c'è necessità di uno stato di diritto. Non si può accettare che sotto l'egida della libertà assoluta ci siano attacchi violentissimi a diritti costituzionali come il diritto all'informazione e a essere informati, ma anche a quelli essenziali delle persone, che devono avere eguale legittimità». A dirlo è Gina Nieri, direttore degli Affari istituzionali di Mediaset, intervenendo oggi al convegno organizzato dall'agenzia di stampa Dire per i suoi primi 25 anni di attività.

«Oggi abbiamo 9.000 ore di informazione autoprodotta
- spiega -. Ci mettiamo la faccia e siamo convinti che il nostro marchio sia garanzia di responsabilità e attendibilità. Non è finita l'era del giornalismo professionale, anzi quello che farà sempre più la differenza nel grande 'rumorè della rete sarà proprio la mediazione. Se però vogliamo fare un favore alla democrazia - aggiunge - dobbiamo imparare a non avere un atteggiamento di sudditanza verso la rete. Noi, la Rai, tutti, siamo sottoposti a rigidi regolamenti, poi però subiamo una concorrenza sleale da parte di chi tutti questi regolamenti non li rispetta.  A livello internazionale - conclude - l'orgoglio di pensare che anche sulla rete ci sia uno stato di diritto fa sì che le aziende editoriali possano continuare a essere sane». D'accordo è anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sabrina De Camillis: «Una regolamentazione sulla rete - commenta - non deve essere intesa come chiusura, ma come un meccanismo che permette una corretta attendibilità».


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