Che tipo di campionato sarà per Eurogymnica?
La squadra è giovane ed è stata profondamente rinnovata rispetto all’anno scorso. A parte Silviya Miteva e Sara Celoria nessuna delle ragazze ha mai gareggiato in serie A, di conseguenza l’obiettivo è la salvezza. Qualunque sia la classifica finale sarà un’importante occasione per crescere e acquisire esperienza.
Parliamo di Silviya Miteva, che non parteciperà alla prima tappa di campionato.
È una delle ginnaste più forti e conosciute a livello internazionale e arriverà per la seconda tappa di Arezzo. È la dimostrazione che si può essere al top anche dopo i 25 anni, un’età che nella ritmica è considerata molto avanzata. Eurogymnica non ha mai schierato atlete straniere del suo calibro; ci darà esperienza e qualità e sarà d’esempio per le compagne più giovani.
In squadra c’è anche Sara Celoria, l’unica torinese della nazionale.
Sara è nata e cresciuta a Eurogymnica e da più di un anno si allena a Desio con le farfalle di Emanuela Maccarani. La sua convocazione in nazionale, nell’aprile del 2012, rappresenta una delle più grandi soddisfazioni che ho vissuto come presidente.
Quali altre soddisfazioni, dal punto di vista sportivo?
A livello di risultati ricorderò sempre il primo titolo italiano di Specialità (palla), conquistato nel 2006 da Sonia Vinetti, e il Campionato Italiano Giovanile d’Insieme, vinto l’anno successivo; davvero un’emozione indescrivibile. Poi la promozione dalla serie A2 all’A1, nella stagione 2009.
Quali sono invece, in generale, le più grandi soddisfazioni che ha provato da presidente?
Vivere a contatto con i giovani e vederli crescere praticando sport; queste sono le cose che mi realizzano maggiormente. Negli anni si instaura un rapporto eccezionale con le ragazze; quando sono piccole ti guardano con timidezza, con il tempo prendono confidenza e ti trattano come un amico o un fratello maggiore. È una sensazione fantastica ed è ciò che dopo più di dieci anni mi fa continuare su questa strada.
Dieci anni sono già un bel numero; com’è entrato nel mondo di Eurogymnica?
Quasi per caso. Fin da giovane sono batterista e cantante in vari gruppi torinesi; un giorno mi chiesero se potevo procurare l’impianto di amplificazione per una manifestazione di ginnastica ritmica, organizzata dalla Nonese, antenata di Eurogymnica. Da quel giorno rimasi sempre più coinvolto e diventai poi presidente.
Un bell’impegno…
Sì, ci sono tante responsabilità e una gran quantità di lavoro; ma la passione che spinge noi volontari è altrettanto grande. Oggi Eurogymnica ha circa 450 soci tra Torino, provincia e Biella; siamo una comunità in cui genitori e amici collaborano per creare qualcosa di importante dal punto di vista sportivo e umano. Eurogymnica ha una forte identità, anche tra le ragazze l’aggregazione e il gruppo sono più importanti dei risultati sportivi.
Ma come si riesce a conciliare l’impegno di presidente con il lavoro?
Collaboro con AICS Torino e mi occupo di sport e organizzazione di eventi, fortunatamente ho un lavoro che si lega abbastanza bene con il mio ruolo di presidente. Con i soci di Eurogymnica sviluppiamo continuamente nuove idee, coinvolgiamo altre realtà del territorio e organizziamo eventi di ginnastica; è un’attività che regala grande entusiasmo.
Come la disciplina della ginnastica ritmica. Cos’è che le piace di più di questo sport?
La capacità di maneggiare i piccoli attrezzi rende le atlete dei giocolieri con un fisico perfetto. Ma da batterista mi affascina soprattutto il modo in cui la ginnastica ritmica riesce a coniugare la musica e l’azione.
Luca Bianco
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