- La gran parte di quelli che sono dovuti andare in ospedale dopo il terremoto l'hanno fatto perché, nella foga del fuggire ai crolli, si sono gettati in un mare stipatissimo di meduse, ustionandosi ovunque. Dalla padella alla brace (anche Fini mi par che nelle ultime ore abbia capito a quale albero stesse andando a impiccarsi, come avrebbe detto il grande Dino Ambaglio);
- Nove persone su dieci (tra cui un ciclista fermato appositamente sulla salita di Acquacalda per essere sottoposto alla scottante questione) hanno decretato ciò che temevo: ho le spalle più larghe del mio muscolosissimo ex ragazzo;
- La vecchiaia sta colpendo anche Puzza: stavamo mangiando, con Malli, io non avevo voluto dargli un pezzo di pesce spada. Siccome aveva il solito piercing di bava, gli intimo il comando "a terra!". Quello si è stiracchiato, al solito, sulle zampe anteriori, lasciandosi andare a una sonora puzzetta. Come il vecchio che spinge il carrello al supermercato dove vado a Brescia e ne emette una ogni passo. E di passi ne fa molti, vi assicuro.
Inizio a desiderare la mia fine. Possibilmente mangiando.
Trafitta da una patatina fritta. Trafritta.