E' quella del Gps una tecnologia in piena fase di adozione nel rugby: ad esempio da quest'anno i Crusaders hanno chiesto alla Sanzar di poter utilizzare i localizzatori "a bordo" dei loro giocatori anche nel corso delle partite ufficiali del SuperXV e non solo in pre-stagione come fanno da tempo. Siamo molto favorevoli all'utilizzo della tecnologia applicata all'analisi delle prestazioni sportive e all'ausilio di tutte le professionalità coinvolte, arbitri inclusi: usar dati quantitativi per fondare analisi e decisioni con un minimo di supporto scientifico è la via per migliorare le prestazioni, contribuendo a minimizzare il ricorso alle scorciatoie degli "aiutini" chimico-farmacologici oltre che diminuire i rischi di infortunio e allontanare progressivamente da bordo campo "maghi" e volonterosi dilettanti "s'è sempre fatto così".
Per i media e per noi comuni mortali si rimane ovviamente a livello di curiosità, almeno per adesso: ad esempio, sapere che un mediano di mischia (inglese da Premiership) fa mediamente 6,2km a partita mentre un pilone "solo" 4,3km; oppure l'aver rilevato una velocità di punta pari a 36,69kmh (equivalente a fare i 100 metri lanciati in 10 secondi e 19 decimi).
Uno dice, eh ma Sky a volte mostra che certi calciatori fan anche sette, otto, nove kilometri a partita! Si, forse; a parte però che il loro tempo di gioco è del 12% più lungo, loro tra una corsa e l'altra mica devono anche placcare ...