L’impresa è fatta da sogni (mete che si desidera realizzare) e da numeri (necessari per direzionale la “nave”). Affidarsi ad un capitano bendato, non è proprio il sogno di un cliente, di un collaboratore, né tantomeno di un investitore.
Eppure, la maggior parte degli imprenditori “naviga” al buio!
Aver chiara la scena attuale (quella di partenza per una nuova destinazione) è altrettanto importante (e forse di più) di aver chiara la scena ideale (relativa a ciò che si vuole raggiungere).
Che senso ha avere come destinazione Milano e pensare di partire da Roma quando in realtà ci si trova a Bari?
L’utilizzo di strumenti oggettivi ha sempre caratterizzato il mio modo di fare consulenza ad imprenditori di diversi settori dell’economia.
Da una parte c’è la persona (le persone) con i suoi comportamenti, dall’altra l’azienda con le sue dinamiche. Il mix crea il risultato, sapendo che intervenendo solamente su uno dei due il fallimento è assicurato (potresti avere risultati a breve, ma poi o la parte comportamentale o la disorganizzazione aziendale prenderebbero il sopravvento).
Ho fatto questo cappello per introdurti un articolo di Dan Bogiatto che ritengo molto interessante, una sorta di autoanalisi aziendale. In particolare i cerchi invisibili sono quelli che creano maggior danni, proprio perché sfuggono al primo sguardo. L’articolo è: “I tre cerchi dell’impresa a controllo famigliare. Riconoscili per far volare in altro il tuo business.“
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