L’archistar Zaha Hadid consegna alla cittĂ di Londra l’Aquatics Centre per accogliere le gare di nuoto dei Giochi Olimpici 2012. Connotato da una copertura che nella forma ricorda quella di una gigantesca “ondaâ€�, l’edificio da 83 milioni di euro occupa la porzione sud-est del Parco Olimpico e comunica con il limitrofo sobborgo di Stratford  attraverso un nuovo ponte pedonale, lo Stratford City Bridge, posto in posizione perpendicolare rispetto all’asse ortogonale sui cui insiste l’edificio, con le sue tre piscine.
Le tre vasche (due da cinquanta mt e una da 25) sono inserite in un grande podio, altresĂŹ ospitante servizi, impianti idraulici e i programmi di gestione della struttura, progettata per accogliere fino a 17.500 spettatori.
Il tetto a doppia curvatura è composto da archi parabolici sviluppandosi in modo da dividere visivamente l’area ospitante la piscina olimpionica e quella per i tuffi. PiÚ di 500 punti luce creeranno un ambiente di grande impatto scenico, peraltro perfetto per le riprese televisive dei giochi olimpici.
Lunga 160 mt e larga fino a 90 mt, la flessuosa copertura in acciaio rivestito d’alluminio si estende su di lunghezza e 90 m nel punto piÚ largo. Con la sua presenza essa evidenzia l’accesso al parco, e contraddistingue al contempo l’Aquatic Centre, circondato da un grande giardino.
L’intero impianto è stato progettato tenendo conto della legacy che la struttura lascerà al sobborgo di Stratford, le cui opere di valorizzazione e sistemazione in occasione dell’evento sportivo sono curate dai londinesi Allies and Morrison Architects. Terminate le Olimpiadi due facciate vetrate sostituiranno una parte delle gradinate per il pubblico, lasciando posto a un itinerario perimetrale attorno alla piscina. La capienza definitiva dell’edificio dopo i Giochi corrisponderà a 3.500 spettatori.
via | archiportale