Le cipolline riuscivo pure a mangiarle, ma, non appena i pezzetti di fegato arrivavano sulla punta della lingua, la nausea e i conati erano immediati.
All'ennesima volta che le toccò ripulire mia madre se ne fece una ragione, non senza avermi dato la mia ultima spettanza di scappellotti da 'Figlia vizziata, sempe pe' colpa 'e pàrito'.
Devo dire che da grande ho riprovato ad assaggiarlo, sia a casa quando l'ho fatto 'arruscatiello' in padella per Bru' che lo gradisce molto, sia al ristorante, con risultati purtroppo sempre simili: la nausea è immediata.
Anni fa, in un ristorante a Siena dove mangiammo divinamente, fecero dei fegatelli particolari: provai ancora, ma niente; io e il fegato
Stessa incompatibilità per cuore, cervello e simili, di qualsiasi provenienza e in qualsiasi modo siano cotti. A Bru' piacciono moltissimo i fegatini di pollo, e io glieli cucino anche, ma non devo guardarli troppo sennò...
Qui da noi poi è tipico e, mi dicono, prelibato, 'o mugliatiello, una sorta di involtino che vedete crudo nell'immagine, fatto con intestini ed interiora di agnello (polmone, cuore, fegato, animelle, rete) e insaporito con cipollina, vino Fiano di Avellino, pecorino Carmasciano, pepe, alloro e altre spezie ma solo all'idea...
Per non parlare del fatto che, tempi addietro, nei ristoranti insieme alla frittura all'italiana a volte portavano il cervello fritto...
Il mio gradimento per tutti questi cibi si riassume così:
Chi gradisse fegato e frattaglie, può trovare di meglio negli altri blog:
Abbandonare Tara
Mamma & Prof
La casa sull'albero
Orologio Nuovo
Ricomincio da Sette
Parlo di Me
Dagherrotipi
Vita da MuseoArte....e dintorni
Non per tutti
Tu che tagghi i tag
Anch'io
Ci sono riuscita
Come un'aquila
Fatti non pugnette
Montecristo