Giochino di Ody, terza settimana: Le lettere e i giorni - DONNE

Creato il 23 giugno 2013 da Vidi

(le foto sono prese dal sito 'Avellinesi-it)
Donne: quelle che non parlavano di 'cose da uomini' perché 'è bregogna' (vergogna)
Donne: quelle che parlavano di 'cose da femmine' con un'aria tra il misterioso e il disdicevole
Donne: quelle che ammutolivano d'improvviso se si parlava di 'cose che nun s'hann 'a sape'' : 'Pane e caso (formaggio) e non si dìcino (dicono) i fatti d'a casa'.
Donne: vestito nuovo fatto di stoffa resistente, di colore neutro e di taglio classico, sempre uguale, serio, un po' triste, conservato nell'armadio per la festa; un vestito per l'estate e uno per l'inverno. Sempre lo stesso per più estati ed inverni 
Donne: perennemente vestite di nero perché il lutto si porta 3 anni per familiari, 5 per mariti o genitori, a vita per figli....
Donne: a messa la domenica col vestito nuovo e con il maccaturo (pesante, nulla a che fare coi foulard di pizzo o di seta) in testa perché far vedere i capelli è segno di vanità 
Donne: a lavoro nei campi sotto il sole d'estate accanto agli uomini senza mostrare un minimo di stanchezza, perché la fatica è cosa da donne
Donne: in piedi alle 4 di mattina perché c'è l'acqua da andare a prendere al pozzo per animali e cristiani, e poi la stalla da rigovernare e la colazione per figli e anziani da preparare e la casa da rassettare e il pranzo da avviare e la lisciva per i panni da preparare con la cenere fredda e  per le 8 si deve essere sul mercato a vendere i prodotti dell'orto dunque non si può indulgere al riposo: le cose vanno fatte al ritmo di una caserma
Donne: senza attimi di tenerezza, nemmeno coi bambini: i figli si accarezzanno 'nzuonno (nel sonno) o sinò si viziano
Donne: con regole di comportamento ferree: si esce sempre in  gruppo, mai da sole perché 'a fémmena che esce da sola a spasso è 'na svergognata; e per strada faccia seria e occhi bassi. 


Così erano le donne per me fino ai 6 anni; mia madre più di tutte, ma anche le vicine; un mondo chiuso in una coltre di fatica, silenzi e poca espansività.
Un mondo pesante, faticoso, in cui mi sentivo stretta. Non mi piaceva essere donna.
Ma a 6 anni, appena andai a scuola, feci la scoperta: al di là del cancello di casa le donne avevano abitini allegri, chiacchieravano di tutto, uscivano anche da sole, sorridevano e accarezzavano i figli anche da svegli; davano insomma l'idea che non necessariamente la vita è solo fatica e sofferenza per le donne, che si può indulgere un po' per se stesse anche se si è donne e si hanno mille cose da fare, che non ci sono cose da donne o da uomini ma cose della vita di cui non è vietato parlare, ma magari non ci diverte parlarne.
Ma fu quando scoprii che si poteva andare a messa senza maccaturo in testa che capii che essere donna era una bellissima cosa.
 

P.S. Vediamo le donne degli altri blog come sono:

Abbandonare Tara
Mamma & Prof
La casa sull'albero
Orologio Nuovo
Ricomincio da Sette
Parlo di Me
Dagherrotipi
Vita da Museo
Arte....e dintorni
Non per tutti 
Tu che tagghi i tag
Anch'io
Ci sono riuscita
Come un'aquila
Montecristo    


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