Francesco Fossetti scrive di videogiochi -fra una cosa e l'altra- da più di dieci anni, e non ha ancora perso la voglia di esplorare il mercato con vorace curiosità. Ammira lo sviluppo indie e lo sperimentalismo, divora volentieri tutto il resto. Lo trovate su , su e su Google Plus.
Questo 2016 non ci dà tregua. È partito alla grande, con un gennaio bello intenso, e continua a proporci produzioni interessanti, sia sul fronte del mercato indipendente che su quello delle grande produzioni. Mentre il prossimo mese sarà monopolizzato da The Division, Hitman e Pokken Tournament, i trenta giorni appena trascorsi sono stati ricchissimi di prodotti di ogni tipo. Insoliti sparatutto geometrici, avventure all'età della pietra, shooter competitivi e Jrpg vecchia scuola. Non è stato facile eleggere il gioco del mese pescando da questo densissimo elenco. Eppure, alla fine qualcuno l'ha spuntata. Ecco, come sempre, l'elenco dei Runner Up e il titolo che si è guadagnato il premio di Game of the Month. Trovate anche, un sondaggio per esprimere quelle che sono, invece, le vostre preferenze.
Far Cry Primal
Si comincia con un titolo che ha diviso il pubblico, ma che ha dalla sua ottimi valori produttivi, un'ambientazione affascinante ed un gameplay per lo meno diverso da quello dei soliti FPS. Parliamo ovviamente di Far Cry Primal, spin-off della serie Ubisoft ambientato all'età della pietra. Il Nonostante alcune similitudini strutturali coi vecchi capitoli, l'ambientazione primitiva influisce in maniera evidente sui ritmi di gioco, spostando l'attenzione dell'utente sull'esplorazione, la raccolta di risorse, lo sviluppo di un villaggio. È, tutto, sommato, un impasto originale, interessante e ben amalgamato. Non mancano i problemi, legati soprattutto alle armi corpo a corpo, prioritarie nell'economia di gioco ma gestite in maniera poco intelligente. Per fortuna in soccorso del giocatore corre il sistema di potenziamento, davvero ben studiato. Superati i primi momenti di gioco, e archiviata la trama principale in una ventina di ore, le meravigliose terre di Oros resteranno a disposizione del nostro cacciatore, che continuerà ad esplorarle con curiosità meticolosa, alla ricerca di prede leggendarie e luoghi nascosti.
Bravely Second End Layer
Passiamo adesso ad una produzione orientale: parliamo di Bravely Second End Layer, sequel di quell'eccezionale Bravely Default che, proprio per le ottime doti del predecessore, è arrivato sul mercato carico di enormi aspettative. Il team di sviluppo è riuscito a mantenere i nervi saldi: il gioco non si limita ad essere una mera riproposizione delle meccaniche -ottimamente rodate- del precedente capitolo. La seconda scommessa di Silicon Studio ha la forza di camminare sulle proprie gambe, uscendo dall'ombra del capostipite e superando con agilità certe problematiche che lo affliggevano. Una trama d'eccezione si sposa con dall'equilibrio perfetto raggiunto in termini di bilanciamento, gameplay e combat system. Una produzione imperdibile per tutti i fan dei Jrpg vecchia scuola.
Plants vs Zombies: Garden Warfare 2
L'elenco dei runner up continua con Plants vs Zombies: Garden Warfare 2: i ragazzi di Popcap si confermano grandi interpreti della loro licenza, capaci di valorizzarla fino in fondo. A due anni di distanza dal buon capostipite, tornano sul mercato con un seguito arricchito sotto molti punti di vista. Data l'ottima qualità delle missioni, spiace non vedere una vera e propria modalità storia, magari accompagnata da una trama un po' folle, ma l'aggiunta degli incarichi singolo giocatore risulta comunque molto gradita, anche nell'ottica di fare da approfondito tutorial per l'esperienza online. Quest'ultima rimane naturalmente fondamento della produzione: divertente e varia, ricca di modalità e ben bilanciata, rappresenta un'ottima alternativa allo strapotete degli shooter più blasonati. Scanzonato e leggero, Garden Warfare 2 trascina il giocatore in un clima di grande follia e divertimento.
Street Fighter V
Ecco un'altra produzione che ha letteralmente spaccato in due l'opinione degli utenti. Il problema di Street Fighter V, che ha determinato un'ondata di roboante malcontento, è legato alla quantità di contenuti. Capcom si è presentata sul mercato con un prodotto vuoto, senza la modalità storia e con poche feature, che verranno aggiunte gratuitamente nei prossimi mesi. Una strategia che non ha pagato, tenendo ai minimi storici le vendite del picchiaduro. Eppure, Street Fighter V finisce ugualmente nei nostri runner up. Perché il nuovo episodio di questo storico "rullacartoni" centra perfettamente il suo obiettivo, prendendo il meglio dal passato, senza però perdere l'occasione per reinventarsi nel profondo. Le modifiche apportate hanno il merito di aver creato un sistema efficace ed estremamente divertente, per la prima volta fruibile anche alle nuove leve. Bilanciato, profondo, vario, il combat system di Street Fighter V è un vero gioiello, pronto ad inaugurare al meglio una nuova stagione competitiva.
Unravel
Nell'elenco dei più meritevoli del mese troviamo anche Unravel, un delicatissimo platform pubblicato da EA e sviluppato dagli svedesi di ColdWood Games. Il gioco insegue ispirazioni e tematiche di tanti altri esponenti della scena indie: racconta una storia toccante e parla - sottovoce - di quanto sia importante ricordare il passato, e tramandarlo. Le meccaniche di gioco sono ben concepite ma molto leggere. Con qualche sessione platform più intransigente, o enigmi meno indulgenti, il titolo avrebbe potuto aspirare a ben altre vette. Nonostante questo, Unravel è un titolo dotato di una sensibilità penetrante e particolare, attraversato da una nostalgia che riesce a non essere mai lacrimosa e funerea, ma invece sempre positiva, vibrante, piena. È soprattutto per questo, e per la meraviglia delle scene e dei panorami, che Unravel riesce a conquistare senza mezze misure.
Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4
Grande conquista anche per il Ninja del Villaggio della Foglia, che dopo qualche comparsata in tie-in non proprio ispiratissimi, compie finalmente il balzo generazionale e ci delizia con Ultimate Ninja Storm 4, il capitolo che tutti i fan di Naruto attendevano da tempo. I ragazzi di CyberConnect2 perfezionano il combat system della saga di brawler game e riscrivono parzialmente le dinamiche di gioco. Il rinnovato comparto grafico colpisce e ammalia, affiancato alla tipica cura che da sempre il team dedica alla spettacolarità dei combattimenti e alla rappresentazione delle tecniche più devastanti, perfette per caratterizzare il roster di immense proporzioni. Purtroppo però le novità sembrano esaurirsi piuttosto velocemente: gli amanti della saga di Kishimoto rimarranno certamente entusiasti per la possibilità di vivere in prima persona l'epilogo della loro serie preferita, ma non troveranno nulla di sostanzialmente nuovo a rimpinguare l'offerta ludica di questo quarto capitolo.
Sebastien Loeb Rally Evo
Spazio anche per Sebastien Loeb Rally Evo, grande prova di Milestone, che confeziona una simulazione sufficientemente solida dal punto di vista dell'esperienza di guida, e soprattutto molto densa di contenuti variegati. Tra rally tradizionali, rallycross e Pikes Peak, senza contare l'ottima antologia di eventi dedicata al campione mondiale, c'è davvero da tenersi impegnati per molto tempo. Nonostante una simulazione delle collisioni molto carente ed il limite (su console) dei 30fps, va citato lo straordinario lavoro svolto nella mappatura delle singole tappe dei rally, in grado di regalare un livello di sfida e un impegno tecnico davvero agli apici della categoria.
Superhot
E chiudiamo l'elenco dei runner up con due produzioni arrivate dal mercato indie. La prima è Superhot, stravagante First Person Shooter dalle premesse davvero originali. In questo sparatutto asettico e geometrico, il tempo scorre solamente quando il personaggio si muove: un'idea concettualmente semplice ma tutto sommato rivoluzionaria. Il mix ideato dal team polacco è esplosivo e l'adrenalina è sempre al massimo. Il gameplay prevede di dimenticare tutto quello che sappiamo riguardo al genere di appartenenza, presentandosi di fatto come quello di uno schizzato puzzle game in prima persona, basato sulla gestione degli spazi e sulla pianificazione. Un'esperienza originale e intensa, breve ma assolutamente da provare.
Devil Daggers
E si chiude con Devil Daggers, vera e propria rivelazione del momento. L'intensità e la frenesia sparatutto di questo titolo sono eguagliate da pochi altri. Per farvi un'idea pensate alle partite a Super Meat Boy, Hotline Miami e alle arene di Serious Sam: poche decine di secondi sembrano un'eternità, tra la miriade di teschi e creature uscite direttamente da un girone abissale finora sconosciuto. Nella sua semplicità, questa scheggia di follia videoludica racchiude meccaniche profonde, da sviscerare e su cui riflettere per poter sopravvivere più a lungo. Ricco di sorprese che emergeranno man mano che giocherete, Devil Daggers è un Doom atomizzato a un nucleo shooter pronto a esplodere.
Gioco del Mese: XCOM 2
Non è stato facile, si diceva in apertura, scegliere il vincitore. Ma in l'ha spuntata la grande strategia di XCOM 2. Il secondo capitolo di uno degli esponenti del genere più amati dai giocatori è un grosso passo avanti rispetto al predecessore, segno che lo sviluppatore ha ascoltato i pareri della community e li ha sfruttati al meglio per migliorare tutto l'impianto di gioco. La campagna è adesso più malleabile nell'approccio, dando al giocatore una maggiore sensazione di controllo dell'andamento della crociata contro gli invasori alieni; le classi sono dotate di alberi di abilità veramente differenziati fra di loro e, volendo, interlacciabili in combinazioni interessanti. Soprattutto, è stato implementato il generatore di mappe procedurali, che ha annullato l'annoso problema della ripetitività degli scenari dopo qualche ora di gioco. Al netto delle piccole magagne tecniche, vizio di un motore grafico arrivato ormai a fine vita, XCOM 2 si stabilisce come uno dei prodotti di punta del panorama PC del 2016, soprattutto per gli appassionati di strategia a turni e di science fiction.