Cari amici del blog e appassionati di lettura, oggi mi trovo in compagnia di un'autrice che sta diventando sempre più luminosa tra le stelle del firmamento letterario d'evasione, in Italia: Giorgia Penzo.
La gentilissima Giorgia ha accettato di lasciarsi illuminare dai raggi lunari e rispondere alle mie domande per voi, nel blog della luna. Ho conosciuto questa autrice grazie al suo romanzo Red Carpet, primo di una duologia urban fantasy che ha per tema principale un mondo dove i vampiri non si celano nell'oscurità, ma ne fanno parte. Da poco ho letto e apprezzato il secondo capitolo Asphodel e ho deciso di farle qualche domanda. Per chi non conoscesse questi due romanzi vi rimando alle mie opinioni -cliccare sulla cover per leggere-:
Diamo il benvenuto alla brava autrice di Red Carpet e Asphodel: Giorgia Penzo. Grazie, cara Giorgia per aver deciso di sottoporti al mio interrogatorio, ovviamente non potrai mentire o noi lo scopriremo. Scherzo! Iniziamo subito con la prima domanda. Innanzitutto grazie a te Eilan, è bellissimo essere di nuovo tua ospite dopo il blog tour di Red Carpet :) Non mentirò, croce sul cuore!
Qual è l’ultimo romanzo che hai letto? L’ultimo libro sul comodino è stato Anna Bolena di Carolly Erickson. Adesso sto leggendo Inferno di Dan Brown.
Quale autore o autrice ti ispira e vorresti ricalcarne le gesta letterarie? Quando ho iniziato a scrivere Red Carpet stavo leggendo i primi libri della saga di Anita Blake di Laurell K. Hamilton. Il suo metodo narrativo mi ha subito conquistato ed è stata la mia base di partenza. Col tempo ho cercato di affinare uno stile che mi appartenesse, ma penso di essere ancora in una fase di sperimentazione.
Ora parliamo un po’ dei tuoi romanzi, in particolare della duologia “Red Carpet”. Come è nata l’idea di questa storia? Volevo scrivere qualcosa che racchiudesse la maggior parte delle mie passioni: la storia, l’universo fantastico, la moda, il folklore. Aver frequentato Giurisprudenza ha fatto il resto. :D Per quanto riguarda Red Carpet, ho focalizzato la mia attenzione su uno dei miei periodi preferiti (l’Ancien Régime francese e la sua caduta) e da lì sono partita. La scelta di inserire i vampiri è stata quasi obbligata: mi sono innamorata di loro quando, a 14 anni, ho letto Carmilla di Le Fanu. Per il romanzo che avevo in mente, mi servivano protagonisti longevi che potessero muoversi attraverso i secoli, e nessun’altra creatura mi sembrava adatta. In Asphodel invece mi sono concentrata di più sulla mitologia e sull’elemento romantico che in Red Carpet ho scelto di non inserire. Per entrambi i romanzi ho dedicato molto tempo alla documentazione, che rimane la mia fase preferita del processo di stesura. Ho cercato di fare del mio meglio per incastrare tra loro realtà e fiction, in modo che sembrasse tutto verosimile.
E in questo sono davvero d'accordo con te, lo faccio anche io nei miei romanzi, forse proprio per questo ho amato tanto la tua duologia, perché anche se è un urban fantasy, niente risulta fuori posto. Ma, dimmi, la protagonista, Elizabeth, è un personaggio molto particolare e un po’ sulle righe. Cosa c’è di te in lei? Per me scrivere senza immedesimarsi nel proprio personaggio principale è quasi impossibile. Che sia un romanzo o un racconto, ogni protagonista che creo deve avere qualcosa di me, un particolare che mi permetta di vedere attraverso i suoi occhi. Il carattere di Elizabeth è molto forte, proprio per nascondere fragilità e insicurezza. Oltre a qualche dettaglio estetico, probabilmente è questa la caratteristica che più ci accomuna. Spesso indossiamo la maschera del “va tutto bene, è tutto ok” anche se magari non è per nulla così.
Ora che Asphodel è stato pubblicato ti dedicherai ad altro, non ti mancheranno i tuoi personaggi dell’universo di Ryan ed Elizabeth? Certo che mi mancheranno, e in verità non passa giorno che non ci pensi. Sono il mio inizio e a livello affettivo devo moltissimo a ogni personaggio. Alla fine di Asphodel le loro vite hanno trovato una sorta di bilanciamento, così come io ho trovato il mio. In futuro, chissà. :)
Complimenti, Giorgia! Ti dai da fare e noi lettori non possiamo che esserne felici. Cambiamo argomento: credi che in Italia il genere fantasy e relativi sottogeneri possa decollare come in America o rimarrà sempre una lettura di nicchia? Penso che la maggior parte dei lettori italiani siano molto categorizzati, cioè difficilmente scelgono di sperimentare e cercare libri fuori dal proprio genere preferito. Di fatto il fantasy diventa cult tra il grande pubblico soprattutto quando importanti marchi televisivi e cinematografici generano prodotti di alto impatto mediatico. Ho come l’impressione però che ultimamente l’urban fantasy abbia conquistato la sua fetta di audience anche nel nostro paese. Il problema è che molti lettori si dicono appassionati di questo genere, ma le case editrici presenti nelle librerie sembrano non ascoltarli. Investono su serie straniere che poi non vengono pubblicate per interno, mentre autori italiani e meritevoli rimangono nel quasi anonimato della piccola/media editoria o del self publishing.
Grazie alla dolce Giorgia Penzo per aver trascorso con me e con i lettori del blog qualche minuto e aver condiviso con noi parte dei suoi pensieri. Eilan Moon ti augura il successo che meriti e spera presto di leggere nuove storie scritte dalle tue mani! Grazie a te Eilan, è stato un grandissimo piacere. :) Un abbraccio forte a te e ai lettori del tuo blog :)
Articolo originale di scritto da Eilan Moon Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.