Giorgio Bocca, dall’adesione al fascismo a Giustizia e libertà. Nel web si scatenano, da destra e da sinistra, i sostenitori della coerenza. Vuoi mettere Berlusconi? Sempre coerente.

Creato il 27 dicembre 2011 da Slasch16

 Chi mi riporta un articolo del 14 agosto del 1942, chi mette in evidenza che aderì al fascismo nel 1943, chi millanta avesse firmato il manifesto della razza. Certo, sugli ebrei ha avuto da dire come pure sil sionismo, ricordo che come sul problema ebrei Stalin ed Hitler non fossero così lontani, anche  se per ragioni diverse ma esclusivamente economiche.
Ne hanno fatto una questione di razza arrivando allo sterminio ma il problema era solo economico, banche, acciaierie, grandi industrie nel mondo erano in mano agli ebrei.
Diciamo che dettavano la linea economica, come fanno adesso gli speculatori globali i più grandi e potenti dei quali sono ebrei che hanno insegnato agli altri come arricchirsi con la speculazione e la gestione delle banche.
Ma non è un problema di razza, come lo hanno spacciato hitler e Mussolini, era una questione economica, sociale e politica ma per fare in modo che il popolino rifiutasse, odiasse gli ebrei, era necessaria la propaganda nazifascista contro la razza maledetta da Dio, perchè   ritenuta colpevole della crocifissione del suo figliolo, Gesù Cristo. Ebreo pure lui.
Come erano di origine ebrea Carlo Marx che ha scritto Il Capitale e Rosa Luxemburg che ha fondato il  Partito Comunista Tedesco o Lev  Trockij fondatore dell’Armata Rossa.
Senza contare i tanti scienziati ebrei alcuni comunisti ed altri fascisti o nazisti.
Niente di più facile che un giovane nato e cresciuto nel fascismo si alimentasse della cultura e del pensiero dominante, unico direi.
Se poi, alla veneranda età di 18 anni si aderisce al fascismo, o si scrive un articolo sulla Provincia Granda il 14 agosto del 1942, quattordici giorni prima di compiere 22 anni, contro gli ebrei quello che ha fatto e vissuto dopo non conta più niente, è un incoerente e basta. Un falso democratico ed un falso antifascista.
Nel 1943 aderì alla Resistenza e fu durante la Resistenza che incontrò intellettuali, ingegneri, avvocati, professori che gli aprirono il cervello e gli fecero fare la scelta che caratterizzò  i rimanenti 68 anni della sua vita.
Da destra e da sinistra  si mette in risalto il suo trasformismo opportunista, qualcuno se potesse mandarmi un suo tema delle medie dove esaltasse il duce ne sarebbe felice, purtroppo non ce ne sono e si devono accontentare di spezzoni di interviste, frasi estrapolate da un discorso per dargli del razzista o del leghista.
Anch’io, nel mio piccolo, nato in una famiglia fascista, come ho scritto più volte mio padre aveva in sala il testone del duce, ho vissuto per qualche anno della mia gioventù con il miro della stazione centrale di Milano, mio padre mi aveva detto che l’aveva fatta il duce, forse da solo.
Ciò non mi ha impedito, attraverso il servizio militare e non la Resistenza fortunatamente, di conoscere persone diverse, più istruite di me che mi hanno fatto ragionare e studiare la realtà, i rapporti di forza all’interno della società, la differenza tra sfruttati e sfruttatori e, in base alla mia coscienza, sensibilità ed al dna, fare la mia scelta di campo, decidere con chi stare e da che parte stare. Con gli ultimi, i vessati, gli sfruttati.
Diventai comunista, come Bocca in 5 anni saltai da una sponda all’altra e non l’ho mai abbandonata, a 24 anni mi sono iscritto al Pci, naturalmente presentato da un altro compagno. Allora si usava così, ci voleva una specie di garante, per questo adesso nei partiti ci trovi iscritti anche i mafiosi, mancano i garanti.
Come ci sono i figli di mafiosi che fanno l’antimafia, qualcuno addirittura è diventato un martire dell’antimafia, così ci sono stati e mi auguro che diventino sempre di più, i fascisti che sono diventati antifascisti. E’ l’evoluzione della specie dalla quale sono esentati Borghezio, La Russa, Gasparri, i neo fascistelli di oggi ed i leghisti.
Per loro l’evoluzione è impossibile, lo ha stabilito la natura.
La coerenza, accompagnata dall’intelligenza e dalla riflessione è un valore, se è ottusa e non si evolve nella vita e con la realtà è un disvalore, negativa, distruttiva.
Anch’io sono razzista come Bocca, anche un pochino maschilista, ne sono consapevole del mio maschilismo opportunista anche se lavo i piatti, faccio da mangiare e “lascio” la libertà che vuole alla Mirè  ma ho delle righe per terra se oltrepassasse le quali non basterebbero gli oltre quarant’anni vissuti insieme per tenerci insieme. Questo credo che valga anche per lei, verso di me.
Sono razzista? Certo, se si può chiamare razzismo odiare l’idiota che parcheggia la macchina davanti al passo carraio, fa il furbo quando si deve fare un lavoro di gruppo e sparisce lasciando gli altri a faticare anche per lui. Se uno prende a martellate la moglie, la mamma, la nonna, per portargli via i soldi non chiedo al pena di morte ma vorrei che morisse, molto lentamente, tra sofferenze atroci perchè di quelle dell’al di là non mi fido e vorrei che le pene fossero garantite prima senza l’aiuto di Dio.
Per questo credo nella legge, nello Stato, nelle regole e senza essere fascista, ma per difendere la società, compresi i compagni.
Il mio odio per l’imbecille, prevaricatore, evasore, opportunista, ladro, parassita, speculatore, sfruttatore del lavoro altrui e delle debolezza altrui, colui che approfitta delle difficoltà degli altri per fare soldi, insomma per la feccia umana, non ha niente a che vedere con il colore della pelle, la provenienza, la razza, e quindi se me la prendo con il mafioso non me la prendo con i siciliani, che sono un esempio per me. Se me la prendo con i camorristi non me la prendo con i campani, ed anch’io all’inizio ho preso un granchio, piccolino perchè non l’ho mai votata, quando al lega era contro la politica corrotta e paladina della giustizia.
Poi ho visto come è caduta in basso, come si è ridotta e come, anche lei, usi il razzismo verso i meridionali, gli immigrati, i neri alimentando l’odio e la xenofobia del popolino per nascondere l’interesse al potere, alla mangiatoia, sino ad arrivare a vendersi l’anima ed il culo al sultano che gli ha pagato i debiti e li ha resi ricchi e potenti.
Infatti i disoccupati, gli operai, i piccoli imprenditori, i precari e così via li ha riscoperti quando è tornata all’opposizione per prendere i voti e continuare al festa. Intanto ci hanno messo in carico il vitalizio del Trota, un imbecille pagato 16000 euro al mese.
Chiudo con una riflessione per i cattolici, non credo che Dio nel giudizio finale che darà ad ognuno di voi stia a vedere atto per atto, azione per azione, cerchi il pelo nell’uovo, farà una sintesi della vostra vita, errori compresi, e terrà conto di come vi sarete comportati nel complesso della vicenda, nel corso degli anni della vostra vita.
La coerenza come la intendete voi, quella vispa come un gatto di marmo, ferma come una statua esiste solo in grandi uomini come Silvio, il quale non ha mai rinunciato ad un suo difetto e che sulla corruzione ha fondato un impero, prima economico e poi socio politico, no ha mai rinnegato gli amici mafiosi sino al punto di considerarli degli eroi, come Mangano.
E’ questa la coerenza che piace a voi che rovistate nei difetti dei Grandi per nascondere i vostri, giudicate le debolezze del Grandi per giustificare le vostre, criticate un Antifascista ed un anti berlusconiano per fare in modo che il vostro piduista risulti più bello e luminoso che mai.
Giorgio Bocca era Partigiano con Giustizia e libertà, ha combattuto insieme a cattolici, socialisti, comunisti, liberali, repubblicani, insomma a tutti quelli che c’erano a combattere contro la dittatura, il fatto che i comunisti, i democratici, i suoi colleghi e tutti i sinceri democratici gli rendano onore offende il vostro anticomunismo viscerale, il clericalismo, il piccolo fascista che è rimasto in voi e che viene fuori solo in queste occasioni.
Quando se ne vanno i Grandi come Bocca e Monicelli, ne avete bisogno come l’aria per tirare fuori il peggio di voi o per perfezionismo, una cosa che non esiste.Non è mai esistita.
Questa volta non hanno nemmeno aspettato il via! Si sono mossi prima di Feltri, Belpietro, Ferrara o gli storici come Pansa, i loro piccoli cloni si sono scatenati immediatamente con i loro cucchiaini pieni di fango.



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