La carica di umanità di Giorgio è davvero straordinaria e la domanda che spesso gli viene posta è questa: “Perché fa tutto questo?”. Riesce a portare la gioia e la speranza in luoghi dove si aspetta il nemico che venga da un momento all'altro, cercando di far scorrere il tempo con meno angoscia possibile: spera tutto, anche se talvolta tocca la propria impotenza. Tuttavia lotta, pensa che il suo atto d'amore possa salvare più vite possibile, piega l'arroganza, suscita ammirazione e rispetto anche in chi avrebbe dovuto arrestarlo immediatamente. La sua opera è incessante. Si fa portavoce dei più piccoli e li protegge con fare paterno ed umile. Il suo amore non ha un colore politico, perché quando vede la situazione ribaltata e il nemico che l'aveva aiutato ucciso barbaramente, il suo cuore viene inondato di sofferenza e pietà. La sua opera voleva salvare cinquemila vite umane, ma purtroppo si ridussero ad una manciata. All'epoca era già molto. Bellissimi e toccanti certi passaggi del film che gettano le basi per riflessioni importanti inerenti la religione e al modo di opporsi a regimi che perpetrano vittime.
Il comportamento eroico di Giorgio mette in crisi chi ha cercato di salvare gli Ebrei, ma non ha avuto il coraggio di esporsi come lui. Il motivo per cui lo fa è l'amore che ardeva nel suo cuore e stupiva e affascinava... a ben ragione, anch'io vorrei raggiungere questo livello così eroico...