Giornalismi: e se i commenti non fossero più Cenerentola?

Da Pinobruno

Ogni giornale on line, ogni blog, ha il suo spazio per commenti e discussioni on line. In genere è relegato in coda all’articolo e al post. Spesso è disertato, per pigrizia o diffidenza (ci si deve loggare, autenticare, e questo piace a pochi). Sta lì perché il web è duepuntozero ed è quasi un obbligo, ma gli autori snobbano gli interventi, non rispondono, si piccano. Insomma, così non funziona. Ci si deve inventare altro.

Così Mozilla ha deciso di prendere il toro per le corna e ha fatto un accordo con la Knight Foundation, la fondazione statunitense dedicata al progresso del giornalismo nell’era digitale. Nei prossimi tre anni si studierà come il web aperto ha innovato e innoverà il giornalismo.

Aljazeera, BBC, Boston.com, Zeit online e The Guardian hanno ospiteranno esperti di tecnologia nelle loro redazioni per condividere idee e creare nuovi strumenti a beneficio del lavoro dei giornalisti e dell’esperienza dei lettori.

La Knight-Mozilla News Technology partnership (MoJo) lavorerà in tre fasi. Durante la prima fase si lavorerà alla ricerca di soluzioni originali ai problemi. Poi ci sarà il confronto sulle soluzioni. Quelle migliori saranno adottate nelle redazioni.

Ad esempio, in questa prima fase sono in corso dibattiti su come reinventare le discussioni online: lo spazio dei commenti sta diventando sempre più frequentato, anche se pur sempre relegato ad essere in fondo alla pagina e visto da pochi. Ci si chiede come valorizzare tali contenuti e renderli più interattivi.

Qui si può seguire l’andamento del dibattito, tutto open, come nella tradizione di Mozilla, e suggerire altre idee.

Il futuro della professione deve ancora cominciare.


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