Che cos’è questo giornalismo associato al marketing sulle testate più importanti?
E’ qualcosa di nuovo e sul sito Ferpi ne parla oggi Richard Edelman:
“Quando ho aperto il numero di Adweek del 4 marzo, sono rimasto sorpreso di vedere un articolo di Lucia Moses intitolato: Don’t call it Advertorial, che descriveva un nuovo “servizio di marketing per la produzione di contenuti editoriali su misura per gli inserzionisti” chiamato Fortune TOC (Trusted Original Content). L’idea era di avere “giornalisti di fiducia” che creassero contenuti di qualità, un gradino sopra un publiredazionale a curati dallo staff senior di Fortune “senza compromettere l’integrità editoriale”. Il contenuto sembrerebbe destinato “esclusivamente al marketing perché venga distribuito sulla propria piattaforma”, non sul sito di Fortune. (…)
Nel frattempo, il Washington Post ha annunciato che darà spazio a contenuti sponsorizzati nella propria home page. Il materiale potrà provenire dagli inserzionisti o dallo staff che si occupa dell’Adv per il Washington Post, secondo quanto afferma Josh Sternberg in Digiday, senza alcun coinvolgimento della redazione.
Ieri ho parlato con Katharine Weymouth, editore di The Post, che mi ha confermato come il progetto Brand Connect sia parte di una più ampia strategia per creare relazioni più profonde con il marketing, come ad esempio la sponsorizzazione di conferenze, inserti speciali e piattaforme trasversali, come la pubblicazione gemella Slate.”
Leggi tutto su Ferpi: Il ruolo delle Rp nella produzione di contenuti,
Link:
- 5 Examples of Real-World Companies Implementing Successful Content Curation,
- Content marketing,
- Pubbliredazionale.
MG