Giornalismo. Oggi avrei voluto che Giovannino Guareschi fosse ancora tra noi. Sui TG1 e TG2 della giornata.

Creato il 01 settembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Ramses II – Author Nina Aldin Thune

di Rina Brundu. In altre occasioni avrei potuto scrivere che oggi mi sono vergognata di essere italiana ma di questi tempi sarebbe come fare il “captioning” dell’ovvio, come sottolineare che anche questa mattina è sorto il sole. Vero è però che oggi mi sono sentita offesa intellettualmente, presa a calci nello spirito come raramente mi è accaduto prima. Di sicuro oggi avrei voluto che l’immenso Giovannino Guareschi fosse ancora tra noi.

Parlo di quel Guareschi grande giornalista che dopo il processo scaturito dalla denuncia per vilipendio di Alcide de Gasperi disse: «No, niente appello. Qui non si tratta di riformare una sentenza, ma un costume. (…) Accetto la condanna come accetterei un pugno in faccia: non mi interessa dimostrare che mi è stato dato ingiustamente”. Parlo di quel Guareschi grande scrittore che rivendicava orgogliosamente «La mia scuola di giornalismo politico non l’ho fatta in una sede di partito… Io l’ho fatta in un Lager: e migliaia di degni galantuomini che hanno vissuto quei dolorosi giorni assieme a me possono testimoniare come il tenente Guareschi signor Giovannino abbia onorevolissimamente svolto la sua attività di giornalista libero, onesto e sereno dal primo all’ultimo giorno nel lager. Ho imparato, in quella dura scuola, come sia bello, come sia virile, come sia civile dire pubblicamente ciò che si pensa, specialmente quando ciò comporti un grave rischio». Parlo di quel Guareschi straordinario spirito libero che continuava a criticare Togliatti soprannominandolo “trinariciuto”(1) e che quando quel politico volle insultarlo dandogli del “Tre volte idiota moltiplicato tre”, scrisse su “Candido”, “Ambito riconoscimento”.

Oggi mi sono chiesta insomma che cosa avrebbe pensato Giovannino Guareschi dell’incredibile canto laudatorio delle qualità del principe messo in onda di mattina, di pomeriggio, di sera dai suoi colleghi giornalisti del TG1, TG2 (inutile scrivere TG3) del servizio pubblico televisivo italiano. Una celebrazione delle vittorie del signore del regno (dalla disoccupazione al 12%!!!, all’incremento dei posti fissi!!!, all’improbabile successo di una fiera nazionale messa su a Milano!!!, etc etc), come non si è vista neppure ai tempi di Ramses II (detto il Grande), ovvero del più potente faraone di una civiltà straordinaria come quella Egizia che è durata più di 3000 anni. Anche a quel tempo di fatto esistevano le voci contrarie.

Non posso dirlo con certezza ma senza indugiare in alcun mood retorico, avendo letto le sue pagine satiriche al vetriolo, avendo ammirato in più di una occasione il suo spirito battagliero così atipico in Italia, io credo che anche Giovannino Guareschi si sarebbe sentito intellettualmente violato oggi. Intellettualmente (2) offeso. E forse anche lui davanti a tanto sfacelo avrebbe preferito il silenzio, non prima naturalmente di porgere una qualche scusa a de Gasperi e a Togliatti perché come si è visto il peggio era ancora da venire.

  1. Guareschi dipingeva Palmiro Togliatti con tre narici, la terza doveva servire da scarico in modo da tenere il cervello sgombro dalla materia grigia e di permettere allo stesso cervello un più facile accesso delle direttive del PCI.
  2. Mi scuso per il reiterato usage del termine “intellettuale”, dato che l’intellettualismo è morto in Italia. Sarebbe infatti opportuno non nominarlo troppo onde non risvegliare alcun datato dolore.

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