Ma finanche in questi tempi cambiati, lo spot elettorale odierno del telegiornale di Mimum ha qualcosa di straordinario. Specialmente per le dinamiche febbrili che lo hanno fatto esistere. Non sapendo della partecipazione del leader del PDL alla “puntata” di oggi, la mia impressione è stata che la comparsata fosse stata preparata di corsa, per la serie “ogni lasciata è persa”. Berlusconi stesso ha detto di essere giunto nello studio solo 30 secondi prima e si è congratulato per “avercela fatta”! Poi il conduttore, Alberto Bilà, ha cominciato “l’intervista” O giù di lì. Sarebbe più corretto dire però che gli ha fatto alcune domande dalle quali il suo ospite traeva spunto per partire con il solito soliloquio teso a sminuire l’operato del governo tecnico e a magnificare il suo futuro fare. Ad un tratto, con la scaltrezza mediatica di sempre, ha pure colto la palla al balzo e ha preso ad elencare i “successi”, o supposti tali, dei suoi passati esecutivi, uno dopo l’altro.
È stato allora, mentre Berlusconi parlava con voce affrettata e incolore, che ho notato lo sguardo “incantato” del conduttore. O meglio, è stato allora che ho notato come Bilà, lungi dal bloccare l’esuberanza comunicazionale del suo ospite, lo stesse guardando come vinto dalla stessa magia che nelle sere e nelle notti fatidiche pareva avvolgere le gloriose mura dello shakesperiano castello citato nell’incipit. La differenza però era che quello non era Elsinore, ma uno studio di Canale 5. E quello era il telegionrale della Rete Ammiraglia di Mediaset. E lui era il padrone di casa. Berlusconi non Bilà. Talmente padrone di casa che la sua posizione sul tavolo ricordava quella della Gruber prima maniera: di tre quarti.
Per carità: resto convinta che Bilà abbia procurato a Berlusconi quest’oggi, la stessa difficoltà-dialettica e lo stesso fastidio-di-fondo cbe in altre occasioni avrà procurato ai vari Bersani, Casini, Monti, Fini, solo per citarne alcuni. E che, mentre lasciavano lo studio, tutti costoro avessero dipinto sul viso lo stesso sorriso soddisfatto che aveva il leader del PDL. Resto convinta, insomma, che il conduttore applichi una sorta di “par”-condicio-mediatica sui generis, della serie facciamoli parlare tutti per farne parlare uno. Ma il dubbio, amletico (tanto per restare in tema), mi resta: ma era giornalismo o una marchetta elettorale? Temo, la seconda opzione.
Featured image Amleto con il teschio di Yorick di Henry Courtney Selous (1803-1890).