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Giornalismo, sensazionalismo e stravolgimento delle verità

Creato il 05 marzo 2012 da Giornalismo2012 @Giornalismo2012
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-Di Lara Aisha Bisconzo

Il mestiere del giornalista è davvero da privilegiati. Il giornalista può scrivere e pubblicare ciò che vuole e far arrivare il suo pensiero ovunque egli desideri. Cosa, al giorno d’oggi, ancor più facile grazie alle innumerevoli tecnologie che noi tutti conosciamo: si può far arrivare la propria voce praticamente ovunque, perfino in alcuni stati del sud del mondo ove c’è grande carestia e sofferenza, ma ai quali il generoso occidente non ha disdegnato di far avere dei collegamenti internet e dei pc gratuiti…

Ma questa è un’altra storia.

Quindi, si diceva, grande importanza ha, l’informazione.

Un giornalista, soprattutto se scrive su una testata di alto livello, ha in un certo qualmodo potere sulle masse. Può far credere loro che le sue parole sono oro colato, e che, viceversa, ciò che sentono o vedono in giro in realtà ha un significato che loro, semplici ed ignari lettori, possono non comprendere. Ma che lui, grande firma, invece afferra appieno…

Questo è pericoloso, molto pericoloso.

E’ pericoloso perchè non dobbiamo scordare che il giornalista altro non è che un semplice essere umano, che a sua volta riceve informazioni che poi dovranno attraversare il filtro della sua mente, della sua coscienza e della sua intelligenza. Nonché della sua cultura, dei suoi gusti, del suo schieramento politico… Per non parlare poi del Grande Filtro del capo redattore di turno… Che a sua volta può essere influenzato o influenzabile da chissà quanti diversi fattori.

E’ accaduto infatti più di una volta che i più grandi divulgatori conosciuti a livello nazionale abbiano totalmente stravolto, volontariamente o meno, significati e parole della persona che hanno avuto modo di intervistare, capovolgendo addirittura ciò che essa intendeva dire.

Questo capita spesso e volentieri, soprattutto quando c’è la religione di mezzo in generale, e l’Islam nello specifico.

Magari l’intervistato al quale viene chiesto della donna risponde che essa è il completamento dell’uomo e che ha il suo ruolo ben definito nella società, diverso ma non meno importante dell’uomo, e il giornalista rende il suo pensiero con “L’uomo musulmano segrega la donna in un ruolo inferiore al suo”.

Sì, ahinoi è capitato.

Ciò comunque può avvenire non solo quando si tratta di religione, ovvio. Questo è solo un mero esempio di ciò che si sta affermando. Un esempio però volutamente presentato perchè l’episodio di cui narra è accaduto più e più e più volte, come fosse stato copincollato a volontà modificandone magari i soggetti, attualità docet.

Perciò che dire se non

Caro lettore, diffida dai sensazionalismi e da chi trasuda odio dalle sue parole, scritte o parlate che siano, e cerca di andare a fondo delle questioni. Perchè è un bene per te, cercare la Verità e non soffermarti a credere al primo articolo che ti capita sottomano. Scava, scava, scava, e vai ad approfondire l’argomento di cui si parla soprattutto se è a te distante. Solo così comprenderai se il giornalista che hai letto è una persona sincera, onesta, che non travisa le nozioni che ha avuto modo di apprendere per meri scopi gossippari e lucrativi o se davvero ama ciò che fa e vuole, scrivendo, davvero seguire le finalità che questo meraviglioso mestiere si è da sempre proposto di fare: far sapere senza filtri, ciò che può rendere più colte e consapevoli le persone.

ed anche

Caro giornalista, hai uno strumento prezioso fra le tue mani. Uno strumento che è addirittura in grado di fare il buono e il cattivo tempo nella nostra debole ed insicura società. Siine conscio, usalo al meglio, non per soldi, ma per dovere di cronaca, quello vero, quello che ti hanno insegnato ad amare durante i tuoi primi anni di studio all’università, quando non scendevi a compromessi ma dicevi davvero la tua senza se e senza ma, senza condizionamenti di sorta ma soprattutto in maniera corretta, arbitraria, tenendo conto del fatto che sì, devi diffondere la notizia, ma al contempo non ferendo né sfruttando le anime di coloro che ti donano le loro vite per poterle far conoscere al mondo. Sii onesto con te stesso, e con i lettori che ti seguono, ti amano e hanno fiducia in te. Non prenderli in giro, non sfruttarli, non deluderli. E non prenderti gioco della loro intelligenza, soprattutto.

Basta falsità, basta inutili e vuoti scoop, basta manipolazione del lettore a fini commerciali o, peggio, politici.

Verità e onestà. Che appaga, sempre. Sia chi legge che chi scrive. Non ci si svende l’anima al primo assegno che viene sventolato davanti al naso. Bisogna sì diffondere la notizia, ma con la penna in una mano e la propria coscienza nell’altra.

Giornalismo, sensazionalismo e stravolgimento delle verità


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