La macchina del fango si è messa in moto. E, forse per "pareggiare" il conto del caso Maurizio Lupi (Ministro dimissionato di Renzi), queata volta si mette in moto contro D'Alema, rappresentante dell'opposizione interna più decisa al Renzismo e al Lupismo. Cui prodest? Mi interessa poco, anche se ho le mie idee. Nel merito, come leggerete più avanti, trovo che si stia montando un caso sulla sabbia. Nel metodo, trovo che quello adottato oggi da "Giormnalettismo" sia fra i più scadenti (per usare un eufemismo) che si possano immaginare.
Bellissimo titolo, vero? Ha un solo torto: quello di raccontare scientemente una balla. Una balla nota alla redazione di Giornalettismo, visto che il "sottostante" al titolone spiega, nello stesso articolo, ma in corpetto piccoletto, che alla cantina " La Madeleine" dei coniugi D'Alema sono andati 22.500 euro (regolarmente fatturati e registrati), e non gli 87.000 di cui si urla nel titolone. Pessimo esempio di pessimo giornalismo. Anzi, Giornalettismo.
Proviamo allora a mettere in fila i fatti, e a "ripulire" la notizia di "Giornalettismo":- [...] Secondo una nota dei carabinieri del Noe, delegati alle indagini, "nel 2013 sono state comprate 1.000 bottiglie di spumante per 14.600 euro e nel 2014 altre 1.000 bottiglie di vino rosso per 7.900 euro". Uniti a tre bonifici da 20.000 euro l'uno elargiti alla Fondazione [ItalianiEuropei... Giornalettismo dimentica di dire quale...] e alle centinaia volume "Non solo euro" fanno 87.300 euro [...]
- Al netto dall'italiano scombiccherato, le "centinaia volume" sono i 500 libri - autore D'Alema, titolo "Non solo Euro" - che vengono acquistati per fare omaggi a conventions e manifestazioni di vario genere. Secondo le stesse intercettazuini, la trattativa avviene non con D'Alema, ma con la Fondazione ItalianiEuropei, di cui D'Alema è Presidente a titolo gratuito.
- Infine, la Procura scopre l'acqua calda, quando "scopre" che da tre anni la fondazione rivece ogni anno una donazione da 20.000 euro. Regolarmente registrata e iscritta a bilancio. Dov'è la scoperta? Dov'è il problema?
Il problema è nel titolo di Giornalettismo, e di altri che hanno ripreso quel titolo senza preoccuparsi di verificare la coerenza fra enunciazioni da bar dello sport e numeri. Si da infatti il caso che per arrivare a 87.300 euri (e non a 87.000), non basta il vino; si devono sommare il vino, lo spumante, il libro, e le donazioni alla fondazione.
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Ora prendiamo la macchinetta calcolatrice da due euri, e facciamo due conti... Che tutto sia registrato fino all'ultimo centesimo, non ci piove. Lo sanno anche in procura. Ma forse allora D'Alema ha ricevuto un "regalino" vendendo il libro, o vendendo a prezzi incongrui vino e spumante?
Cominciamo dal libro: la macchinetta mi dice che 500 volumi a 4.800 euro significa che ogni volume è stato venduto per la follia di 9,60 euro a copia. In genere il guadagno lordo per l'autore varia fra il 15 e il 20% del prezzo di copertina. Quindi complessivamente a D'Alema - sempre che non abbia lasciato il guadagno nelle casse della fondazione, sarebbero entrati in tasca la bellezza di 720/960 euri lordi. C'è in giro per l'Italia un solo normodotato disposto a credere che D'Alema sia disposto a vendersi culo e reputazione per 960 euri lordi??? Si faccia avanti, e faccia outing.
E veniamo al vino e allo spumante... Forse D'Alema si è arricchito vendondo questi prodotti in nero, o a prezzo spropositato... In nero NO. Lo sa la stessa Procura. Tutto fatturato, tutto consegnato. A prezzi esorbitanti, che nascondono una mazzetta? Vediamo: sui vini della "maison" D'Alema indaga il "Secolo XIX", che così scrive:
[...] Ma quanto costa il vino di D'Alema? La risposta è molto, ma non moltissimo, quantomeno alla Cpl, che ha comprato per due anni 1000 bottiglie in occasione delle feste natalizie. Nel 2013 - scrivono i carabinieri del Noe che indagano la Cpl - "1.000 bottiglie di spumante per 14.600 euro e nel 2014 altre 1.000 bottiglie di vino rosso per 7.900 euro". Prezzi tutto sommato modici, se si considera che La Cantina La Madeleine, produce vini a quanto pare di alto livello, quando non altissimo (uno di questi, il Narnot, è valutato 98/100 nella scala di Veronelli) [...]...che l'affare lo abbia fatto la Cpl, anzichè "La Madeleine"?
Tralasciamo il fatto che non si capisce quale "utilità" si aspettassero alla Cpl da "favori" resi ad un ex potente, attualmente privo di cariche pubbliche, ma ricco di "nemici di maggioranza"; tralasciamo il fatto che nelle intercettazioni pubblicate, messe agli atti, e dunque a disposizione del giornalismo-spazzatura, non ci sia UN SOLO PASSAGGIO che abbia attinenza con possibili reati; tralasciamo il fatto che certi discorsi puzzano lontano un miglio di "millantato credito"; tralasciamo il fatto che nessuno parla in prima persona, ma c'è una lunga serie di "de relata"; NON tralasciamo la domanda delle domande: se i "reati" di D'Alema sono non dico certi, ma solo "probabili", perchè su D'Alema non è stato aperto un fascicolo?
Quale reato, just in case, gli sarebbe imputato? Davvero si pensa di poter assimilare l'operato di D'Alema, privo di cariche pubbliche (e al quale, fino a prova contraria, nessuno ha regalato niente), a quello di Maurizio Lupi? Davvero? La Cpl ha assunto il figlio di D'Alema? gli ha fatto un regalino di laurea? D'Alema è in grado di distribuire appalti? Andiamo! Cerchiamo di recuperare un minimo di buon senso e di etica del giornalismo... (continua)