: [domina] signora. Si tratta di una parola che è una precisa scelta di campo. Se oltralpe pure si trovano la "femme" francese e la "mujer" spagnola,
ci rendiamo subito conto della differenza di questi sostantivi dalla
nostra "donna".
La femmina è sì più sensuale, più sessuale, e il femminile è una qualità
archetipica, ma nella sua vocazione identitaria è anche più avvilente e
piatto; la mogliera dà a un tempo grande dignità e nessuno spazio di
libertà - identificando la donna unicamente nel suo ruolo rispetto
all'uomo; la "donna" invece ha un'altra dimensione.
Furono gli stilnovisti a proporla e a sondarla, di fatto imponendola
nella nascente lingua italiana: in quanto, latinamente, signora, una
figura attiva e potente, in una certa misura alta e altra, per certo più
nobile, completa e rotonda degli altri suoi sinonimi e affini - piena e
sintetica di un ruolo da generativo, a familiare, a ispiratore.
Mi viene in mente la fine del Faust di Goethe, con quell'"eterno
femminino che ci tira in alto", che la parola donna bene significa.